Page 113 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'OPERA DELLA LUOGOTENENZA                                        113

               Palermo, e Messina temeva sia l'egemonia di Palermo che quella di Cata-
               nia,  coerentemente con quella difesa del "particulare" che porta alla di-
               sgregazione  del tessuto  sociale.
                    La prima azione di Umberto l, d'accordo con il Re, fu quella di chie-
               dere,  tramite il maresciallo Badoglio,  l'intervento  di  Eisenhower e  della
               Commissione Alleata perché il separatismo siciliano non fosse appoggiato
               dalle autorità locali angloamericane. Quindi convocò il capo dell'Ufficio
               informazioni militari, colonnello Agrifoglio,  per concertare un'azione di
               propaganda filounitaria che si contraponesse ai forti aiuti forniti dagli Al-
               leati all'attività separatista. L'uomo adatto fu trovato nel comandante Di
               Bella, siciliano, conosciuto e stimato in diversi ambienti, asso degli aerosi-
               luranti che era stato insignito della medaglia d'oro combattendo nel cielo
               dell'isola  per difenderla.
                    L'azione di propaganda diretta da Di Bella dava buoni risultati ma
               sarebbe stato importante acquisire alla causa italiana il governatore civile
               della  Sicilia,  colonnello  Paletti.
                    Per disposizione degli  Alleati,  il  principe ereditario  non poteva  re-
               carsi nell'isola, ma il colonnello itala-americano accettò di buon grado l'in-
               vito  ad incontrare Umberto a  Brindisi.
                    Non conosciamo il contenuto esatto del colloquio. Sappiamo che al
               termine il colonnello Paletti disse al comandante Di Bella, che aveva pilo-
               tato l'aereo col quale era giunto in Puglia: "Per i separatisti è oggi una brutta
               giornata perché il tuo principe mi ha persuaso: la Sicilia ha troppa importanza per
               l'unità dell'Italia e dell'Europa e sarebbe un grave errore far nascere una nazione
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               artificiale' '. < 5  >
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                    "Certamente il rapporto inviato da  P o etti a W ashington, alimentato da in-
               formazioni e risultanze dell'inchiesta condotta dal sottosegretario  Vito  Reale, man-
               dato dal Governo di Brindisi nell'isola, convinse la Casa  Bianca a ritirarsi dalla
               gara, trasferendo gli ufficiali e i funzionari più compromessi  con  il movimento  di
               Finocchiaro  Aprile,  aiutando copertamente la propaganda  unitaria ... sollecitando
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               il passaggio dell'isola all'amministrazione italiana".< 6>  Addirittura, gli ameri-
               cani giunsero a consigliare il trasferimento del principe ereditario e della
               sua  famiglia  in Sicilia.
                    Tornando al  1944, è possibile che il Luogotenente ponesse a  Chur-
               chill, durante l'incontro a Roma, il problema dell'integrità del nostro con-


               (25)  Citato  in G.  Arcieri,  Umberto  Il e la  crisi  della  Monarchia,  Milano  1983,  p.  391.
               (26)  Ibidem,  p.  391-392.








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