Page 114 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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              fine, orientale, conoscendo l'intenzione dello statista inglese di mantenere
              una Venezia Giulia italiana a guardia della storica porta aperta sulla valle
              del  Po.
                   ''E infatti,  un anno dopo,  a guerra terminata,  quando Churchill non era sta-
              to ancora sconfitto elettoralmente, al Generale Morgan  venne affidato il compito di
              arginare con ogni possibile energia la pressione jugoslava su Trieste.  Umberto si recò,
              in quei giorni, al Comando inglese nei pressi di  Udine,  per accertarsi che gli ordini
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              venuti  da  Londra fossero  eseguiti''. < 7>
                   Ma l'immagine che meglio ne riassume l'impegno è quella della pre-
              senza del Luogotenente fra  i reparti del Regio Esercito.  Ironizzando sulle
              costanti visite del principe Umberto ai nostri soldati, "L'Italia Libera" com-
              mentava il  28 luglio  1944: "a ciascuno  i suoi trastulli:  i bambini si  divertono
                                                                   28
              con  i soldatini  di piombo...  i principi  coi  vecchi  cerimoniali''. < >
                   La preconcetta polemica antimonarchica del quotidiano azionista fa-
              ceva velo alla verità di una esistenza ispirata, nei diversi ruoli di Luogote-
              nente,  Re  ed  esule,  ad  un  costante  e  non  ripagato  amore  per la  Patria.

                   Recentemente, in un libro autobiografico, lo scrittore Eugenio Corti,
               che  nel  1944 era  ufficiale  della  Nembo,  ha  colto  il  significato  di  quegli
               incontri di Umberto con i nostri soldati: "L'uomo che avevo di fronte- ricor-
               da l'autore -stava compiendo,  al pari del padre, il proprio dovere,  e lo  compiva
              fra  scarsi  battimani e molti  insulti e sputi.  Alla testa  di  un popolo  sempre  bravo
               nell'individuare capri  espiatori ai quali attribuire  la  responsabilità  delle proprie
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              incoerenze  e viltà''. < 9l




















               (27)  N .  Acciaroli,  op. cit.,  p.  186.
               (28)  " Il  C.I.L.  e  il  Luogotenente",  in  L'Italia  Libera,  28  luglio  1944.
               (29)  E.  Corti,  Gli  ultimi soldati  del  Re,  Milano  1944,  p.  106.








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