Page 135 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LA  RIPRESA  DELLE  RELAZIONI  INTERNAZIONALI  DEL  REGNO  DEL  SUD   135

              da Caterina II con il Piemonte alla fine del Settecento, ripresa con Cavour
              nel 1859, e anche con Mussolini nel 1924. Tradizionale ed antica politica
              dicevo, intesa ad aiutare prima gli Stati italiani preunitari, poi il Piemon-
              te,  poi  l'Italia  fascista,  poi  l'Italia badogliana  ad  uscire  dall'orbita  delle
              pesanti influenze straniere, sia francesi, sia britanniche, sia americane. La
              direttiva staliniana era intesa a riassorbire la spaccatura prodottasi fra la
              monarchia e i partiti antifascisti,  che indeboliva l'Italia e faceva  il gioco
              degli  inglesi.

                   Insomma, Stalin avrebbe suggerito a Togliatti la strada migliore per
              lo  sviluppo  di  una  politica  democratica  e  di  rinascita  nazionale.
                   In mancanza di  documentazione più diretta e di ulteriori conferme
              manteniamo un giudizio sospeso sull'attribuzione a Stalin o a Togliatti della
              paternità della "svolta di Salerno". Certamente, senza aver ricevuto l'ap-
              provazione del capo del Cremlino, Togliatti non avrebbe dato corso alla
              svolta.  In fin  dei  conti,  dunque,  da chiunque ispirata (da  Togliatti  o  da
              Stalin),  la  "svolta di Salerno"  non modifica il suo significato internazio-
              nale. La  novità,  che ha  fatto  tanto  discutere,  si  dovrebbe  restringere,  in
              ultima analisi, soltanto a stabilire il grado di  originalità politica, con cui
              Togliatti  avrebbe  tradotto  poi  in  pratica la  direttiva  staliniana.
                   A nostro avviso, tuttavia, qualche tenue elemento circa la disponibi-
              lità di  Togliatti  ad  una  qualche  forma  di  collaborazione  con  il  governo
              Badoglio era già stato raccolto da Prunas. Si tratta di uno di quei segnali,
              da cui  Prunas poteva aver tratto indizi  di  una interpretazione evolutiva
              del comunismo, senza bisogno di allargare l'orizzonte alla ricerca delle fonti
              ideologiche di Togliatti, operazione fuori  dalla portata di Prunas per di-
              fetto  di  fonti  e  di  tempo.
                   Richiamo una traccia di ricerca, contenuta nel mio intervento al Con-
                                                                         4
              vegno di Salerno, utile a circostanziare la genesi  della  svolta.<3>  Quando
              Visinskij arrivò a Napoli in dicembre fu  avvicinato, tra gli altri, da Euge-
              nio Reale,  influente comunista, il quale gli chiese a voce ciò che gli aveva
              già scritto ad Algeri,  ossia  il  rimpatrio dalla Russia  dei  comunisti italia-
              ni.<44> Ai  primi di  dicembre, Togliatti chiese infatti  al governo  Badoglio
              il permesso di rientrare in Italia con un telegramma spedito in chiaro da


              (43)  G. Petracchi, "Le relazioni tra l'Unione Sovietica ed il Regno del Sud: una riconsi-
                  derazione della  politica sovietica in Italia,  1943-1944", in: 1944. Salerno Capitale,
                  cit., p. 99-101 ; l'articolo era stato anticipato in:  Storia Contemporanea,  a. XV,  N . 6,
                  (1984).
              (44)  Cfr.  A.  Vaksberg,  Visinskij,  trad.  it.,  Mondadori,  Milano,  1991,  p.  281.








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