Page 136 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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Mosca. Come allora fu notato, Togliatti non aveva nessun bisogno di chie-
dere il permesso, così come Carlo Sforza, Alberto Cianca, Tarchiani ed
altri reduci dagli Stati Uniti non avevano sollecitato tale benestare. Que-
sta richiesta, in certo senso anomala, suonò come un attestato di legittimi-
tà conferito dal capo del comunismo al governo Badoglio e, non a caso,
fu rubricata come una "offerta servigi". Non si poteva non scorgere, nella
iniziativa di Togliatti, l'esistenza di un collegamento con l'orientamento
della politica sovietica ad entrare in contatto con il governo Badoglio. Se
si pensa che l'intesa tra Prunas e Vsinskij fu trovata nel giro di un giorno,
ciò porta a credere che la dirigenza sovietica avesse già maturato la svolta.
Il ritorno di Togliatti in Italia avvenne comunque a scelte già compiute.
Finora ci siamo soffermati sul lato tecnico della svolta, e sul realismo
politico della diplomazia italiana. Vorrei qui soffermarmi sul contenuto
e sulle conseguenze politiche della svolta. Nella mia impostazione il vero
demiurgo della "Svolta di Salerno" non fu né Stalin, né Togliatti, ma Re-
nato Prunas. Quale fu lo scopo primario del compromesso monarchico-
liberale con l'Unione Sovietica? Salvare la continuità del governo Bado-
glio, o la sorte di Vittorio Emanuele III? L'interesse dinastico, oppure vac-
cinare l'Italia contro la rivoluzione?
Nei suoi scritti, come anche nei nostri scambi epistolari, Roberto Gaja
ha sempre sostenuto che per Prunas "la continuità del Governo era cosa di
molto maggiore importanza che la sorte del vecchio Sovrano" .< 45 > Grazie a quel
compromesso una rivoluzione italiana divenne impossibile: l'Italia fu resa
immune dai pericoli del "vento del Nord' '.
Può darsi che Gaja avesse ragione e che Prunas avesse mirato ad as-
sicurare la continuità dell'azione governativa, "congelata" dalla crisi del-
lo Stato del 1943. Tuttavia, la mia tesi rimane quella già espressa dieci
anni or sono; e cioè che la "svolta di Salerno" nacque in primo luogo dal-
l' esigenza di salvare l'istituto monarchi co. E non sono apparse novità do-
cumentarie e interpretative tali che io sia indotto a modificare questo
giudizio. Debbo, anzi, a questo proposito riferire un particolare, rivelato-
mi dall'ambasciatore Alessandro Farace, che semmai lo rafforza. Vittorio
Emanuele III dopo la Pasqua del 1944, la sua domenica di passione, non
volle più ricevere Prunas. Come è noto, lunedì 10 aprile il generale Mac
Farlane, accompagnato da Robert Murphy, rappresentante politico degli
(45) R. Gaja, Renato Prunas ed i rapporti italojrancesi dal 1943 al 1945, cit., p. 385.
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