Page 130 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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              città vecchia.< > Il piccolo ministero, allora,  "assunse una maggiore maestà",
              commenta  Agostino  Degli  Espinosa.
                   In queste condizioni di controllo soffocante,  in cui lo  spazio di ma-
              novra dei diplomatici italiani era quasi inesistente,  Prunas avviò i primi
              cauti sondaggi  per riallacciare i rapporti internazionali del Governo  del
              Sud.  Le  strade  per conseguire  questo  risultato  erano  poche  e  limitate.
                   Fra queste, secondo la testimonianza di Roberto Gaja fu presa in esame
              (prima a Salerno, successivamente a Roma) anche la possibilità se con gli
              Alleati  non convenisse "insistere perché coll'Italia  venisse  stipulato  un  trattato
              di pace separato,  mentre ancora durava la guerra contro la Germania ed il Giap-
                    3
              pone". < 0  Questa strada fu  subito scartata perché improponibile.  Perfino
              la richiesta avanzata da Badoglio alla fine di dicembre del 1943 di procla-
              mare l'adesione  dell'Italia  alla  Carta  Atlantica  fu  respinta,  ossia  "sconsi-
                                                 2
              gliata  con  tatto"  dal  Foreign  Office.<3 >
                   In questa fase,  ancora esplorativa,  Prunas ebbe il  primo cauto son-
              daggio  con Massigli,  commissario degli  Esteri  del  "Comitato di  Algeri"
              il  6  dicembre  1943, nel corso della  prima visita a  Brindisi del Comitato
              Consultivo per l'Italia. Anche questa strada si  rivelò impraticabile ai fini
              di ottenere un riconoscimento diplomatico. Oppure non fu esplorata fino
              in fondo?  Enrico Serra, analizzando il colloquio tra Prunas e Massigli ha
              rimproverato il segretario generale di tiepidezza. Serra contesta a Prunas
              il fatto di non aver sfruttato affatto la breccia aperta da Massigli nella mu-
              raglia cinese del controllo anglo-americano; eppure Massigli glie ne aveva
              offerto l'occasione, esprimendo reiteratamente insofferenza nei confronti
              del controllo anglo-americano esercitato tanto sul Governo del Sud, quan-
              to sul "Comitato di Algeri" Perché mai Prunas non aveva raccolto l' occa-
              sione per proporre seduta stante a Massigli il riconoscimento del governo
              del generale De Gaulle?  "C'è da  chiedersi  - risponde Serra  - se  a  Prunas
              fossero  giunte le  voci che il Comitato francese  di  Liberazione aveva  manifestato ad
              Algeri propositi  contrari  alla permanenza  in  Italia  del  regime  monarchico". <33)


              (30)  Testimonianza dell'ambasciatore barone Alessandro Farace all'A., Roma 8 febbraio
                   1984. Cfr., Il Ministero degli Affari Esteri, cit. p. 45-47. Prunas era arrivato a Brindi-
                  si  il  2  novembre  1943.
              (31)  R.  Gaja,  "Renato Prunas ed  i rapporti italo-francesi dal  1943 al  1945 ", in Affari
                   Esteri,  a.  XVII,  N.  67  (1985),  p.  380.
              (32)  Vedi E.  Aga Rossi, La politica degli Stati Uniti verso il governo Badoglio, cit., p.  51, n. 8.
              (33)  E. Serra, La diplomazia italiana e la ripresa dei rapporti con la Francia, 1943-1945, vol. II,
                   Ispi, Franco Angeli, Milano,  1984, p.  38 sg., 235. Si vedano le osservazioni di Roberto
                   Gaja, "Renato Prunas e i rapporti italo-francesi dall943 all945" cit., p. 377 e sg.








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