Page 128 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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128 GIORGIO PETRACCHI
smo sociale e politico successivo ad ogni guerra, sia perché al momento
del trattato di pace non avrebbe potuto opporsi alle richieste inglesi.
Nel gennaio del 1944 il contrasto anglo-americano venne al pettine.
In previsione di una rapida conquista della capitale dopo lo sbarco di An-
zio, il Dipartimento di Stato pose la questione della riorganizzazione del
governo come indilazionabile e si oppose alla permanenza del re sul trono
al momento che gli Alleati avessero occupato Roma. Gli inglesi resistette-
l
ro. Churchill riprese pubblicamente la "metafora del manico della caffettiera"
il 22 febbraio 1922 nel discorso alla Camera dei Comuni.< 26 l
Nella corrispondenza privata con Roosevelt, Churchill aveva soste-
nuto lo stesso concetto con più esplicito linguaggio: nessun altro governo,
fra quelli che potrebbero essere instaurati, gli aveva telegrafato, sarebbe
stato "completamente nelle nostre mani e obbedirà ai nostri ordini" come quello
del re e di Badoglio. E nessun altro governo avrebbe garantito il rispetto
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delle clausole armistiziali e assicurato la collaborazione della flotta. < l
L'intransigenza inglese dettata da considerazioni militari e di politi-
ca conservatrice bloccò ancora per qualche mese l' c:;voluzione della politi-
ca anglo-americana in Italia. Roosevelt non poteva mettere a rischio sulla
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questione italiana la collaborazione con la Gran Bretagna. < l
Gli storici dissidenti sovietici Alekasandr Nekric e Mihail Geller hanno
spiegato lucidamente le ragioni per cui la politica anglo-americana, prima
in Italia e successivamente in Europa orientale, cadde infine in quella "falsa
posizione" engelsiana, da cui i sovietici trassero immenso profitto. Questa
legge, enunciata da Federico Engels negli anni 1850-5 3 e ancora nel
1890-1891 per mettere in guardia i marxisti, si dispiegò nel caso Italia
attraverso i seguenti passaggi: gli inglesi, con gli americani a rimorchio,
sostenevano in pratica partiti e uomini compromessi con il fascismo; a
parole riconoscevano, invece, l'aspirazione naturale del popolo a cambia-
re non solo il regime, ma anche i personaggi compromessi con le vecchie
(26) Per la cronologia della corrispondenza, Cfr. L. Woodward, British Foreign Policy in
the Second World War, vol. Il, London 1971, p. 520-526.
(27) Per le citazioni, Roosevelt·Churchill, Carteggio segreto di guerra, Mondadori, Milano
1977, a cura di F. L. Loewenheim, H. D. Langley, M. Jonas, p. 476,486. La rac-
colta presenta una selezione ragionata della corrispondenza tra i due statisti. Cfr.,
anche E. Aga Rossi, "La politica degli Stati Uniti verso il governo Badoglio", ci t. p. 55.
(28) Cfr.,). E. Miller, The United States and ltaly. 1940-1950, UNCP, Chapel Hill, 1986,
p. 78 e sg.
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