Page 123 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LA RIPRESA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI DEL REGNO DEL SUD 123
verbale della conferenza tenuta a Malta il 29 settembre in occasione della
firma del lungo armistizio ci informa che fu il generale Eisenhower a por-
re al Maresciallo Badoglio il problema della dichiarazione di guerra alla
Germania. Badoglio tergiversò, si parò dietro l'argomento che la dichia-
razione di guerra era una prerogativa del re, il quale pur avendo conside-
rato il fatto, non riteneva giunto il momento di fare questo passo. Messo
alle strette, Badoglio dovette però dire che personalmente egli era d'accor-
do.08l Come è noto, la resistenza del re fu letteralmente demolita nelgi-
ro di due settimane; il 13 ottobre il Governo del Sud dichiarò la guerra
alla Germania. Alcuni giorni dopo Stati Un i ti, Gran Bretagna, il Comita-
to di Algeri e l'URSS informarono Badoglio che essi riconoscevano il Go-
verno del Sud come cobelligerante nella guerra contro la Germania. A questa
comunicazione fecero seguire due dichiarazioni: con la prima si rese noto
che la cobelligeranza non modificava in niente le clausole dell'armistizio
lungo, che rimanevano quelle della resa senza condizioni; con la seconda
si manifestò l'esigenza della "democratizzazione" del Governo del Sud,
ossia la necessità della sua politicizzazione.
In virtù di quella dichiarazione, la cobelligeranza rimase una formu-
la vaga priva di contenuto giuridico. La qualifica di cobelligerante non
mutò la posizione internazionale dell'Italia, che era quella di nazione vin-
ta, senza una sovranità, senza un territorio, oggetto e non soggetto di di-
ritto internazionale. Ciò spiega, almeno in parte, la titubanza del re a
dichiarare la guerra alla Germania e anche la formula asettica adottata
(la stessa- qualcuno ha ricordato- che era servita nel 1916), senza quei
contenuti ideali che gli Alleati si sarebbero aspettati.
Per illustrare quanto fosse ibrido lo status internazionale del Regno
del Sud si può richiamare la circostanza, veramente inusitata, in cui av-
venne la notificazione della dichiarazione di guerra alla Germania. Bado-
glio a v eva incaricato l'ambasciatore Paulucci di Calboli di consegnare la
dichiarazione di guerra all'ambasciatore tedesco a Madrid von Dieckov
(secondo le clausole armistiziali, l'ambasciata di Madrid svolgeva tutto lo
smistamento della corrispondenza tra il governo e le altre sedi diplomati-
che che rimasero fedeli al Regno del Sud). L'ambasciatore tedesco si rifiu-
tò decisamente di ricevere il rappresentante di un paese che per il Reich
era inesistente. Paulucci di Calboli pensò di aggirare l'ostacolo, inviando
un consigliere con l'incarico di consegnare all'ambasciata tedesca la lettera
(18) DD/, Serie Decima, 1943-1948, vol. I, N . 22, p. 28.
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