Page 121 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LA RIPRESA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI DEL REGNO DEL SUD 121
suggerito una soluzione compromissoria: l'abdicazione del re, la rinuncia
del principe Umberto ai suoi diritti di successione in favore del figlio, il
principe di Napoli, con la nomina di un Reggente. Alla fine del 1943 que-
sta posizione fu addolcita con l'adozione del progetto della Luogotenenza.
Il progetto, suggerito da Enrico De Nicola, prevedeva l'abdicazione del
re, la nomina a Luogotenente del principe Umberto, l'indizione delle ele-
zioni per l'Assemblea Costituente all'indomani della cessazione delle osti-
lità. Una soluzion\~ del genere aveva finito per prevalere, implicitamente,
anche al Congresso de'i comitati di liberazione dell'Italia liberata, riunito-
si a Bari il 28 ed il 29 gennaio 1944.
Gli anglo-americani non sospettarono al momento della firma del-
l'armistizio, che si sarebbero trovati di fronte ad una contestazione politi-
ca di tale intensità contro il re e Badoglio. Essi avevano creduto di contrarre
un impegno con un governo legittimo, autorevole e rappresentativo. La
"storica resa" della flotta italiana ebbe un grande significato politico, non
solo militare, o estetico. Lo spettacolo offerto dalla formazione navale per-
fettamente schierata su tre linee quando si consegnò a Malta li impressò
talmente da indurii in errore. Essi scambiarono la disciplina militare di
una grande marina con la legittimità politica del governo Badoglio sull'in-
tera nazione.
Lo spettacolo offerto dall'esercito dette loro, nel giro di meno di un
mese, l'occasione di riflettere. " A Brindisi la disgregazione dell'esercito italiano
non si avvertiva, perché la Piazza continuava la sua vita !Jrdinata", ha scritto
Agostino degli Espinosa, testimone dell'epoca.03l Ma già a Bari, presidi
e guarnigioni si erano subito disgregati sotto l'urto dei reparti tedeschi.
In poco tempo, in tutto il Sud non esistette più un esercito, ma solo un
esercito di sbandati. Il desolante spettacolo di questo sciopero militare si-
mile a quello di Caporetto, ma di proporzioni assai più gigantesche, fu
osservato dagli ufficiali e dai giornalisti alleati con un misto di ironia, di
sarcasmo e di compatimento. Riporto qui, tra i tanti commenti che posso-
no essere citati, quello meno noto (perciò più interessante) di un giornali-
sta sovietico al seguito di Andrej ]. Visinskij durante la prima visita,
avvenuta nel novembre 1943, del Comitato Consultivo alleato nell'Italia
del Sud:
'' ... La guerra qui per gli italiani è un fatto passato. Non si può certo prendere sul
serio come dimostrazione della partecipazione dell'Italia alla guerra contro gli
(13) A. Degli Espinosa, op. cit., p. 41.
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