Page 142 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               nito alla guerra partigiana. Nell'esporre tali  aspetti, terremo ovviamente
               presente il  fattore  incidente,  o  per meglio  dire  determinante,  su  di  essi:
               l'alleato.
                   Il  morale  delle  truppe,  in  questo  particolare periodo,  ci  sembra di
               estremo interesse per meglio comprendere quale fu la risposta dei militari
               e degli  italiani all'8 settembre ed alla  cobelligeranza.  Gli  esordi della  co-
               belligeranza non furono felici,  non solo ad alto livello politico-militare, ma
               anche  tra gli  stessi  quadri  intermedi  e le  truppe.
                   Fino a  Montelungo gli  alleati  non  avevano  fatto  alcun  affidamento
               sul morale e,  di conseguenza, sulla capacità di combattimento delle trup-
                                                                          4
               pe italiane, e non esitarono a sottolinearlo in diverse occasioni.< > Né ten-
               nero un comportamento che fu d'aiuto allo spirito combattivo degli italiani:
               in alcune situazioni l'attrito fra  militari italiani e anglo-americani giunse
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               a  degenerare in  scontri a fuoco,< > tanto che più di una volta  fu  necessa-
               rio precisare con circolari quando fosse  lecito,  a carabinieri e soldati, ri-
               correre  all'uso  delle  armi  contro  il  nuovo  alleato.
                   La cobelligeranza non nacque quindi in un clima idilliaco, e non po-
               teva essere altrimenti, dopo tre anni di guerra nel corso dei  quali quegli
               stessi  uomini si  erano battuti gli  uni  contro gli  altri  senza  esclusione  di
               colpi.  Ma se  oggettivamente appare comprensibile una giusta diffidenza
               verso un esercito che era stato per lungo tempo nemico, appare più diffi-
               cilmente accettabile il  prezzo  del  pesante  "biglietto"  che  a  quello  stesso
               esercito  fu  imposto di pagare per motivi politici e restano senza  dubbio
               ingiustificabili le violenze di ogni genere subite e non soltanto dai militari
               ma  anche  dalla  popolazione  civile.
                   Non è certo  per vittimismo,  per spirito  di  parte,  o  per giustificare
               il contegno poco partecipativo di molti italiani - sia chiaro - che questo
               particolare  aspetto  storiografico  andrebbe  approfondito;  uno  studio  in
               materia, condotto ovviamente con rigore scientifico, senza nulla concede-
               re  a voci  scarsamente suffragate  da  riscontri,  meglio  chiarirebbe aspetti
               della  cobelligeranza a livello  di  quanti la  dovettero  fare  sul campo e/o  la
               subirono, e completerebbe la storia già nota del lavorio svolto ai massimi
               livelli politico-militari, facendo meglio capire tutte le difficoltà incontrate


               (4)  Il  Time  del  20 dicembre  1943 fu  addirittura impietoso nel descrivere lo  sfortunato
                  attacco dell'8 dicembre; Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Eser·
                  cito  - d'ora  in  poi  A.U.S.S.M.E.  -, carteggio  110,  busta  143/1.
               (5)  A.U.S.S.M.E.,  carteggio  114,  busta  56/1.








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