Page 145 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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ESERCITO E COBELLIGERANZA 145
Altro filone di enorme interesse storiografico, poco esplorato se non
a livello tra il cronacistico ed il politico - con fini tendenzialmente stru-
mentali - ci appare la spinosa questione dell'ordine pubblico, in cui l'E-
sercito fu coinvolto a partire dal 1943, ed in progressione crescente l'anno
dopo, con la costituzione delle divisioni di sicurezza interna, delle quali
nessuno finora ha scritto la storia. Un impegno destinato a sopravanzare
la stessa fine della guerra; pagine di storia certamente non felici, ma che
oggi è possibile scrivere con serenità ed oggettività, nel bene e nel male,
per evitare che fatti ed avvenimenti continuino ad essere distorti. Special-
mente quelli relativi agli interventi dell'Esercito nella lotta che esso dovet-
te condurre sia contro la delinquenza comune, sia contro quella organizzata,
sia contro quella "politicizzata" dalle spinte autonomiste e separatiste che
si ebbero principalmente in Sicilia. Già alla fine del 1943 si rivelarono
profetiche in materia alcune sintetiche relazioni fatte da Ufficiali dei Ca-
rabinieri,<8l i quali annotavano come sull'ordine pubblico avrebbero pe-
sato improvvide decretazioni amministrative dell'autorità alleata, unite a
provvedimenti che apparivano inefficaci.
Ad esempio, gli alleati si erano preoccupati di requisire le armi in
mano ai civili (in gran parte armi da caccia e bianche), ma non avevano
provveduto a rastrellare i luoghi degli scontri, i campi di battaglia dove
giacevano abbandonati armamenti e munizionamento militari di gran lunga
più efficaci e potenzialmente pericolosi di una doppietta o di un coltello
a serramanico.
Di essi si armarono delinquenti, bande di malfattori ed elementi se-
paratisti, come si può dimostrare senza timore di smentita leggendo le se-
gnalazioni degli scontri tra unità regolari e bande, dove è detto che i banditi
facevano uso di mitragliatrici e bombe a mano, ossia di specifiche armi
militari non disponibili in commercio. Singolare l'annotazione fatta a pro-
posito della festa patronale di un paese, dove, in mancanza di fuochi di
artificio, furono utilizzate bombe a mano per fare i "botti".
Quanta ingerenza abbiano avuto gli alleati sui provvedimenti di or-
dine pubblico, qualora fosse ancora necessario dimostrarlo, lo si può de-
durre dai provvedimenti di carattere generale a quelli più minuti. Lo stesso
regolamento sul servizio territoriale e di presidio contenne disposizioni
dettate dagli alleati, fin nei minimi particolari, quali le modalità per l'a-
pertura del fuoco da parte di sentinelle poste a vigilanza di strutture mili-
(8) A.U.S.S.M.E., carteggio 13, busta 205.
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