Page 149 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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MARINA E COBELLIGERANZA
RENATO SICUREZZA
La strategia degli anglo-americani nella guerra contro la Germania
e l'Italia, fissata da Roosevelt e da Churchill nel convegno di Casablanca
del gennaio 1943, aveva per obiettivo principale lo sbarco nel Nord della
Francia, per l'apertura del secondo fronte. Nell'Europa meridionale, una
volta conclusasi favorevolmente la campagna del Nord Africa, l'offensiva
doveva essere limitata alla conquista della Sicilia, al duplice scopo di ria-
prire alla navigazione alleata il Mediterraneo e di procurarsi basi aeree
dalle quali a p poggiare l'offensiva aerea strategica contro l'Italia, per af-
frettarne il collasso militare, industriale e politico.
Il collasso in effetti si determina dopo la perdita della Tunisia e lo
sbarco in Sicilia, con la caduta del fascismo del 25 luglio.
Quando gli italiani stabilirono alla metà di agosto i primi contatti
con i rappresentanti anglo-americani, apparve evidente che le Forze Ar-
mate italiane non sarebbero state in grado di cacciare i tedeschi dal terri-
torio nazionale. Statunitensi e britannici decisero allora di impegnarsi nella
penisola, però con forze alquanto limitate, dal momento che era stato de-
ciso di trasferire in Gran Bretagna quattro divisioni occorrenti per lo sbarco
in Normandia, e di sottrarre al Mediterraneo una grande quantità di na-
viglio da sbarco statunitense, che necessitava nel vasto e difficile fronte
del Pacifico.
Gli alleati si convinsero a sbarcare in Italia dopo che Castellano ebbe
dato assicurazioni al generale Smith, Capo di Stato Maggiore del generale
Eisenhower, che i programmi tedeschi appresi durante le conferenze di
Tarvisio e di Bologna (6 e 15 agosto 1943), non contemplavano la difesa
del sud della penisola; la strategia di Hitler, ispirata dal feldmaresciallo
Erwin Rommel, comandante del Gruppo di Armate B, che si era installato
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