Page 150 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               con  otto divisioni  nella  Val  Padana,  imponeva  infatti  di  ritirare tutte le
               forze germaniche sulla linea di difesa degli Appennini, a nord di Firenze.
                   Pertanto,  ne  conseguiva la  necessità di  ritirare le  otto  divisioni  del
               Gruppo di Armate C del feldmaresciallo Kesselring che si trovavano nella
               zona  meridionale  e centrale  dell'Italia,  perché esisteva  la  possibilità  che
               esse  venissero  aggirate  dagli  anglo-americani  con  sbarchi  alle  spalle  che
               potevano  verificarsi  in Toscana  ed  a  nord  di  Ancona.

                   Nel fissare questa linea strategica il Fiihrer e Rommel avevano tenuto
               ben conto di una possibile defezione italiana dalla causa dell'Asse; ciò avreb-
               be reso una qualsiasi difesa tedesca delle zone meridionali dell'Italia inso-
               stenibile, portando forse allo stesso annientamento delle divisioni di Kes-
               selring. Questi però, dopo aver agito con grande determinazione alla noti-
               zia dell'armistizio dell'Italia, di fronte alla rapida disgregazione delle grandi
               unità del Regio Esercito e soprattutto con il rapido ed inaspettato succes-
               so conseguito in un solo giorno nella zona di Roma, dimostrando grande
               visione strategica e lungimiranza, decise di attuare la propria strategia che
               consisteva  nel  resistere il  più a lungo possibile sul fronte  di Salerno,  per
               poi  ritirarsi  lentamente,  fino  ad assestarsi  sulla  linea  Cassino-Vasto,  su  un
               formidabile  fronte  naturale  costituito  dai  massicci  montuosi  del  Sangro
               e  della  Maiella.

                   Ritenendo giustamente che la resistenza palmo a palmo sul suolo ita-
               liano sarebbe servita a tenere il più a lungo possibile,  la guerra terrestre
               ed aerea lontana dai confini della Germania, Kesselring riuscì ad ottenere
               la fiducia di Hitler, che, pienamente convinto, ai primi di ottobre del 1943
               gli  concesse l'intero comando delle  operazioni in Italia  compreso  quello
               del  gruppo  d'Armata  C  di  Rommel,  che  fu  richiamato  in  Germania.
                   La Strategia degli anglo-americani, che prevedeva di occupare Roma
               entro i primi di dicembre del  1943, per poi avanzare rapidamente verso
               la linea degli Appennini limitando lo  sforzo e le  perdite, fu  quindi scon-
               volta, essendo apparso subito evidente che le operazioni sul fronte italia-
               no avrebbero comportato grandi sacrifici e grande spiegamento di forze.
                    Occorre poi considerare che, durante la conferenza di Quebec dell'a-
               gosto  1943  e le  discussioni  armistiziali  di  Cassibile,  gli  Alleati  avevano
               riposto grandi speranze nell'aiuto che gli italiani avrebbero potuto fornire
               alla loro causa nel momento in cui fossero sbarcati nella penisola. Grande
               fu pertanto la delusione, quando si resero conto che il Regio Esercito ave-
               va  subito nei giorni dell'armistizio dell'8  settembre un'autentica disinte-








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