Page 262 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'AERONAUTICA NAZIONALE  REPUBBLICANA                             261


               i dubbi che assalirono il magg. Miani, comandante il 2°  Gruppo, quando
               i rappresentanti partigiani gli chiesero di schierarsi agli ingressi del paese.
               ''Ma soprattutto ricordo  che  Miani mi disse  che i capi entrarono  nella sua stanza
               salutando  romanamente!" 003)  Il  30  sera gli  ufficiali  del gruppo,  compreso
               Miani, furono arrestati e tradotti a Milano dove, nell'impossibilità di con-
               testar  loro  alcunché,  furono  rilasciati  la  sera  stessa.
                    Diversa  e  tragica  fu  invece la  vicenda  del  1°  Gruppo,  dislocato  in
               una zona dove l'attività partigiana era particolarmente intensa: nel Galla-
               ratese  operavano  infatti  elementi  delle  divisioni  "Valle Olona",  "Redi"
               e "Di Dio" e le  brigate 9a  "Rizzatto",  181a  Garibaldi  " L.  Zaro", 208a
               "Matteotti", ciascuna delle quali tentò di avviare separatamente le tratta-
                                  4
               tive con Visconti.0° > Questi, che nelle settimane precedenti aveva dovu-
               to compiere alcuni blandi rastrellamenti per ottenere il  rilascio di alcuni
               ufficiali scomparsi senza tracce, trattò fino alla sera del 28 aprile le condi-
               zioni della resa che, una volta raggiunte, furono fissate in un documento
               (firmato in sei copie dall'ing. Vismara del CLN di Gallarate, dal te n. col.
               Giannotti per la Regia Aeronautica, dal cap. Serego per il comando mili-
               tare del CLNAI,  dai  capi partigiani  "Aldo", "Iso" e  "Manlio",  cui Pa-
               gliano aggiunge anche " Luciano", non compreso nel memoriale Robetto)
               e riassumibili con l'onore dell'armi, regolare consegna del materiale a un
               rappresentante della Regia Aeronautica, lasciapassare o salvacondotto per
               sottufficiali  e  truppa,  trasferimento  degli  ufficiali  a  Milano  in  armi  per
               la consegna agli angloamericani o alle forze regolari italiane. In base a questo
               accordo, Visconti sciolse il gruppo in un'atmosfera di intensa commozio-
               ne.  Nel pomeriggio alcuni camion trasferirono a  Milano il personale ivi
               diretto e tutti gli ufficiali, che furono concentrati nella caserma del Savoia
               Cavalleria in via Vincenzo Monti. Qui, attorno alle  17, Visconti ed il suo
               aiutante di volo s.ten. Valerio Stefanini furono  uccisi in circostanze mai
               chiarite.

                    Sebbene, come per tutte le altre forze armate, non esista alcuno stu-
               dio sistematico sul reimpiego nel periodo postbellico del personale ex RSI,
               i dati sommari raccolti indicano un deflusso massiccio verso i mestieri più



               (103)  TAA G.  Baylon,  Firenze,  21  giugno  1991.
               (104)  Sulla  vicenda cfr.  R. Robecco,  "Memoriale sugli  avvenimenti  dal  25  aprile al  5
                    maggio  1945" , s.d. (ma  1945), in AUS/AM,  AR, cart.  20; F.  Pagliano,  Aviatori
                    italiani, cit., p.  172-175; D'Amico-Valentini, "1° Gruppo Caccia: una resa disco-
                    nosciuta", }P4,  luglio  1992.








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