Page 302 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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I  MILITARI  ITALIANI  SULLA  LINEA  GOTICA                       301

               CMXX  btg.  genio  pionieri  nonché  due  battaglioni  ferrovieri:  il  I  ed  il
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               XIII.< l
                    Nei mesi  di  settembre,  ottobre e  novembre  i  "pioneers"  fornirono
               rispettivamente come media mensile giornaliera 8S 72, 8821 ed 89S 7 gior-
               nate  uomo.
                    La  231a  divisione ausiliaria si  costituisce nel  dicembre  1944, al  co-
               mando del generale Nannei, per alleggerire la  210a  Divisione, che aveva
               raggiunto  nel  frattempo  la  forza  di  2 S 000  uomini  circa,  la  forza  di  un
               Corpo d'Armata.  Avrà il  compito del  sostegno  di  tutte le  forze  britanni-
               che esistenti nell'ambito della sa Armata USA, riunite nel XIII Corpo d'Ar-
               mata  britannico,  che  andavano  sotto  il  nome  di  "british  increment".
                    Facendo  riferimento al  1944,  poiché agli  avvenimenti  di  tale  anno
               il presente convegno si riferisce, le unità che a fine dicembre daranno vita
               alla  231a  vengono  trattate  qui  parlando  della  noa.
                    La  210a  Divisione è,  checché si  possa obiettare, la grande unità em-
               blematica della guerra di liberazione: venti mesi nella sa  Armata, da Mon-
               teroni nel Salento, risale la  penisola sino a Peschiera. Stesso comandante,
               per quasi tutto il  periodo,  il generale Giuseppe Cortese,m e stesso  Capo
               di  Stato  Maggiore il  Magg.  Biagio  Nini.  Cambia per ben  sedici  volte  la
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               sede del suo comando.< l  Partecipa con alcuni suoi  reparti allo sbarco di
               Anzio.  È la  prima  unità  italiana  che  entra  a  Roma  con  propri  reparti




               (6)  La  presenza dell'arma del genio nelle divisioni ausiliarie consisteva in 83 compagnie
                  nelle varie specialità nonché in cinque battaglioni ferrovieri. Nell'aprile 1945 l'arma
                  del genio era presente nelle divisioni ausiliarie con 34 000 uomini. Il genio è l'unica
                  arma dell'esercito che nella Campagna d'Italia è stata impiegata, esclusivamente nel·
                  l'assolvimento  dei  suoi  compiti  di  istituto.
               (7)  Il generale Giuseppe Cortese tenne  il  comando della  divisione  dal  5 gennaio  1944
                  fino alla fine del conflitto. Il precedente comandante era stato il gen. Raffaele Colon·
                  na,  richiamato dal congedo,  che il  15  marzo  1943 aveva  assunto  il  comando della
                  210•  Divisione, allora costiera, trasformatasi  in ausiliaria a  fine  settembre  1943. È
                  interessante, comunque, ricordare che la  21 o•  non ha mai rinunciato, come risulta
                  anche  dalla  propria  corrispondenza,  a  chiamarsi  21 o•  Divisione  di  fanteria.
               (8)  Il  comando  ha  la  sua  sede  a  Monteroni  (Lecce)  nel  Salento  quando  la  divisione  si
                  trasforma  da  costiera  in  ausiliaria.  A  fine  campagna  è dislocato  a  Peschiera  dopo
                  aver  cambiato sede  ben quindici  volte  passando  per  Oria,  Brindisi,  San  Giovanni
                  a Teduccio, Caserta, Montanaro, Terracina, Anzio, Tarquinia, Tuscania, Montepe·
                  scali,  Palone,  Tavernelle,  Firenze  e  Modena.








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