Page 371 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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                 la seconda a sua volta basata sullo sfruttamento delle possibilità offerte sia
                 dalle situazioni ambientali, sia dall'atteggiamento delle popolazioni locali,
                 condizione - quest'ultima - estremamente variabile da luogo a luogo.
                   La  guerra,  infatti,  e soprattutto il  contatto con gente verso la  quale
               non c'erano mai state serie ragioni di inimicizia, avevano sollevato molti
               veli,  come accade sempre per ogni soldato che viene inviato in terre non
               sue  per  togliere  ad  altri  popoli  la  libertà  di  cui  godono.

                   Il  soldato italiano è figlio  della  terra e la  terra si  conquista soltanto
               con  il  lavoro.

                   Comunque, se è vero che l'inizio della resistenza delle truppe italiane
               all'estero fu  una decisione autonoma e completamente legata agli impulsi
               emotivi  personali  di  quanti  scelsero  di  affrontare la  lotta  (quasi  20 000
               caduti fra  il settembre e l'ottobre del  1943), è altrettanto vero che subito
               dopo  fu  possibile continuarla soltanto  con l'inserimento pieno delle  for-
               mazioni  militari  italiane  nei  movimenti  locali  patriottici  e  negli  eserciti
               di  liberazione  nazionale.

                   Al fine di una maggiore comprensione degli avvenimenti bellici post-
               armistiziali nei Balcani, mi limiterò a suddividere le unità italiane in quattro
               grandi gruppi, i più emblematici. Anche se gli altri ebbero essi pure parte
               non  trascurabile.
                 Il  gruppo  delle  isole Jonie  (Divisione  Acqui).
                 Il  Dodecaneso.
                 Il gruppo di unità dello  scacchiere greco-epirota (Divisione Pinerolo)  e
                 albanese.
                  Il gruppo di unità stanziate in Montenegro e nella Bosnia meridionale
                  e  occidentale.

                   Non mi dilungherò soprattutto sui primi due (Isole Jonie e Dodeca-
               neso),  le  cui  vicende  sono  tristemente  note.


               Cefalonia e  Corfù
                    Le battaglie di Cefalonia e Corfù durarono dall'armistizio al22 di set-
               tembre del 1943, dopo estenuanti e contraddittorie trattative con i tedeschi.
                    Essa può essere considerata uno dei più aspri episodi dell'ultima guerra
              .soprattutto per una considerazione di carattere generale: la concentrazio-
               ne  su  un  ristretto  territorio,  chiuso  ad  ogni  possibilità  di  alimentazione
               e di  una  formidabile  offensiva  aerea  condotta senza  economia di  mezzi,








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