Page 381 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               la Missione inglese mi fornisce  5 sterline e due milioni di dracme perché
               incominciassi a rifornire di viveri le truppe: 6000 uomini. Ho fatto quan-
               to  mi  era  possibile  fare  e verso  il  pomeriggio  tutti  i  reparti  ebbero  una
               piccola razione di viveri.  I giorni seguenti la  Missione mi accreditò altro
               denaro migliorando il tenore di vita dei militari, malgrado le enormi diffi-
               coltà  per l'acquisto  e la  confezione  dei  pasti.
                    La  razione principale era pane di granoturco con un rancio caldo di
               fagioli,  lenticchie,  ecc. ..  In questo  frattempo  il  Maggiore  Grimaldi  della
               Pinerolo,  ed  il  Cap.  Miceli  della  stessa  unità,  si  presentavano provenienti
               da Spertiano per accertarsi sulla  nostra situazione. Situazione che a Kar-
               penisio si aggrava nei giorni successivi, con gli ufficiali e le truppe sempre
               più intimorite dai  disertori e dagli  "Andartes"  facenti  parte dello  stesso
               battaglione  Grimaldi.
                    Il  13 ottobre mi giunge dalla Pinerolo il foglio  n.  94/Pers/3 che attesta
               il mio operato in conformità agli ordini. Per la  mia condotta intransigen-
               te, il contegno energico e la continua mia presenza fra gli ufficiali e la truppa
               ebbi un risultato sbalorditivo di adesioni raggiungendo il 99% dei suffra-
               gi positivi, ma disgraziatamente il giorno 14 ottobre ebbi la comunicazio-
               ne  che  la  Pinerolo  ed  il  6°  Aosta  erano  stati  disarmati.
                    Acqua, freddo e fame contraddistinsero il periodo che va dal  16 ot-
               tobre  al  6  novembre,  quando  ebbimo  l'ordine  di  sbandarci  perché una
               colonna tedesca stava raggiungendo la zona di raccolta degli italiani. Non
               vedendo nessuna via di uscita da questo caotico marasma, sempre con l'ap-
               poggio del Ten. Col. Arthur, cercai di smistare questi militari, quanti più
               ne  potevo,  sui  villaggi  perché in  essi  trovassero  alloggio,  vitto  e  lavoro.
               Le truppe si sbandarono tra le montagne dove furono per l'ennesima vol-
               ta denudate e seviziate sia dalla popolazione civile che dagli  "Andartes".
                    Il 25  novembre ritornai in Karpenisio dove rimasi occulto nella casa
               del capo di polizia giacché disertori italiani, capeggiati da un tal "Gim"
               non ben identificato, mi davano la caccia per sopprimermi avendo impe-
               dito  di  far  trasformare gli  italiani  in  tante  cellule  comuniste.

                    Anche  la  Missione  inglese  di  Kapernisio  ebbe  in  questo  frattempo
               un cambiamento che fu  molto sentito da  noi giacché il Ten.  Col.  Arthur
               fu  sostituito dal maggiore Jon, antitaliano che ci  fece  pesare il pungo d'o-
               ro che distribuiva agli "Andartes", lesinando il lesina bile a· noi che ne a  ve-
               vamo diritto in base ad una convenzione stipulata fra  il  Capo del Medio
               Oriente Gen. Henry Wilson ed il Generale Infante: convenzione che asse-
               gnava  mensilmente  ad  ogni  italiano  una  sterlina.








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