Page 382 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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I MILITARI ITALIANI NELLA RESISTENZA BALCANICA 381
A me disse testualmente: "Tutti gli italiani che si trovano in Grecia mori-
ranno e nessun indumento inglese andrà a coprire il loro lurido e sporco corpo!'' Lot-
te giornaliere dovevo sostenere con questo incosciente. Finalmente in
febbraio ebbi il nulla osta per uscire ed interessarmi dei militari distaccati
nella zona di Karpenisio e dintorni, giacché gli "Andartes" stessi avevano
soppresso il disertore "Gim" ed il capo comunista greco Barbaianni, al-
tro mio persecutore che era stato sgozzato perché si era appropriato di
un congruo numero di sterline.
Il Colonnello Giuseppe Berti, comandante il 6° Aosta, ed ufficiale
più elevato in grado dopo l'abbandono del Generale Infante delle truppe
che erano alle sue dipendenze, viene, verso la fine di febbraio, imprigio-
nato dagli "Andartes" sotto l'accusa di "Criminale di Guerra" .
Ho subito interessato la Missione inglese, ora capeggiata dal Mag-
giore Dikson, che mi diede la garanzia che il Berti sarebbe stato tutelato.
Altre assicurazioni simili le ebbi dal Maggiore Clausc, Capitano Li e Ten.
Kuc, Capo della Missione di Niokori, ma fino alla mia partenza dalla zo-
na dove si trovava, e precisamente il 15 agosto, molto interessamento non
doveva essere avvenuto perché il Berti continuava ad essere carcerato fra
delinquenti greci e sempre sotto severa sorveglianza.
Nel periodo febbraio-agosto, sempre ostacolato dalle autorità greche
che vedevano in me un fascista ... pericoloso, ho girato nei vari villaggi
dei Roumelli per assistere e confortare i nostri poveri militari.
Essi lavoravano come contadini presso famiglie greche, seviziati, mal
nutriti e trattati da schiavi. Ironia fra le ironie: lo schiavo che deve pagare
il proprio padrone! La missione inglese passa mezza sterlina d'oro ad ogni
famiglia greca e per ogni militare italiano. Si pensi al come si dà la caccia
a questa merce preziosa; lavorare e non essere ricompensati; cose mai vi-
ste che serviranno per la storia a macchiare ancor più il popolo greco.
Ho trovato famiglie che avevano perfino sei schiavi italiani.
Si ripetono riveduti e corretti gli anedotti della capanna di zio Tom.
Altro crimine premeditato con sadica voluttà da parte dei Comandi
degli "Andartes" . Visti gli inutili sforzi per trasformare noi italiani in tante
cellule comuniste, viste le innocenti vittime di Neraide, Saika, Karpeni-
sio, ecc. erano insufficienti, il 6 giugno 1944 dettero ordine che tutti gli
italiani dislocati fra la pianura di Tessala e di Agrignon e sulle montagne
si riunissero a Niokori, Spinazza e Saika. Si prospettava una nuova eca-
tombe, ma questa volta fortunatamente fu abortita per l'energico inter-
vento inglese.
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