Page 389 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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                           a  Malta                             726
                           a  Gibilterra                        541
                           nell'Africa  del  Nord            11 506
                           in  Italia                        20000

                                                   totale   411881
              Totale generale:                              602 086

                   Evidentemente questi dati numerici non sono da prendersi quali da-
              ti assolutamente fissi  e definitivi, innanzitutto perché tra il  1°  gennaio ed
              il  31  dicembre i dati variano; ma non basta tenere presente questo fatto.
              Bisogna anche evocare le fonti che, di varia provenienza ed in periodi par-
              ticolarmente agitati, non sono né omogenee, né uniche: la stessa fonte uf-
              ficiale  dei  detentori  non  si  presenta  mai  con  cifre  identiche:  morti  e
              spostamenti dall'uno all'altro alleato  detentore,  specie  nelle  zone  ancora
              calde (Nord Africa, Italia e Francia) fanno sì  che si possa avere dalla stes-
              sa fonte dati assai differenti. Pertanto queste cifre sono da prendersi come
              entità di  riferimento che le  stesse  autorità italiane  preposte alla  vicenda
              prendono come tali.  Per esempio la relazione che,  nel giugno  1944, il ca-
              po dell'Alto Commissario per i Prigionieri di Guerra, gen.  Pietro Gazze-
              ca, inviò al presidente del Consiglio Bonomi riferiva cifre lievemente diverse
              e così sarà, allorquando, i124 giugno  1947 vi sarà la relazione finale sulle
              attività  dell'ente.

                   Se queste sono le situazioni numeriche relative ai prigionieri, non si
              può certo  ritenere che l'interesse della  nostra  ricerca  possa  concentrarsi
              in questo solo elemento. Al di là delle cifre, appare necessario, allorquan-
              do si voglia esaminare il problema dei prigionieri di guerra in mani allea-
              te nel  1944, dividere il  discorso in almeno tre aspetti fondamentali. Non
              ci  si  può certo  accontentare  del  primo aspetto  che  è quello  relativo  alle
              vicende dei prigionieri nelle varie località nelle quali sono tenuti nei vari
              campi.  Condizioni e situazioni contrastanti e alterne a  parte,  non baste-
              rebbe un simile discorso ad illustrare l'intero e complesso problema, pur
              essendo  di  notevole  interesse.  Le  condizioni  di  vita  e le  varie  situazioni
              degli italiani in cattività meriterebbero di essere trattate finalmente in modo
              completo ed omogeneo, ma si tratta di impresa enorme che supera, di gran
              lunga, i limiti delle nostre osservazioni. Il secondo aspetto altrettanto im-
              portante, investe il discorso che, a partire dalle autorità politiche italiane
              del  Regno  del  Sud,  da  Brindisi,  dal  10  settembre  1943,  da Salerno,  dal
              16 febbraio  1944 e da  Roma,  dal  15  luglio  1944, venne fatto  alle  varie








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