Page 391 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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390 ROMAIN H. RAINERO
perfino in Tunisia venissero restituiti per essere inquadrati in nostre unità com-
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battenti''. < l
Tali esigenze che affiorano in molti documenti ufficiali corrisponde-
vano ad una diffusa volontà di voltare rapidamente pagina iniziando con
gli Alleati quella cobelligeranza attiva che sembrava evocata nei documen-
ti armistiziali ed in molte dichiarazioni ufficiali militari e politiche degli
Alleati. Ne sia testimonianza la notizia fragorosa con la quale la vicenda
dei prigionieri segna l'inizio dell'anno. Essa si riferisce ad un incarico che
il generale P. Piacentini, rientrato dalla prigionia, riferiva al Ministero degli
Affari Esteri di Brindisi di aver avuto, circa un presunto accordo tra le
Nazioni Unite ed il governo italiano, accordo che il generale Piacentini
avrebbe dovuto, per incarico del Gran Quartier Generale alleato a Delhi,
portare alla conoscenza dei prigionieri italiani in India. In esso venivano
stabiliti i seguenti principi:
l. 'status quo' dei prigionieri di guerra sarà preponderantemente mantenuto; trat-
tamento migliorato per quanto è possibile;
2. volontari, ripeto volontari, saranno formati in unità a carattere italiano al co-
mando di ufficiali e sottufficiali italiani per essere impiegati in ogni parte del
mondo allo scopo di servire i migliori interessi della causa degli Alleati ed a
discrezione delle potenze che attualmente detengono i prigionieri;
3. uniforme per quanto possibile quella delle truppe britanniche con distintivi di
grado, arma, ricompense italiane;
4. paga da essere stabilita tra le potenze interessate ed il R. Governo d'Italia;
5. disciplina esercitata dagli ufficiali italiani e soggetta al finale controllo delle
autorità britanniche;
6. le guardie saranno trattenute nelle baracche;
7. mettere in grande evidenza che gli italiani così riuniti in dette unità operano
agli ordini del proprio Re e del proprio Governo e non, ripeto, non sotto nemiche
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pressioni''. < l
Lo stupore delle autorità italiane di governo nel ricevere tale comu-
nicazione fu enorme e ben si incaricò lo stesso capo del governo, mare-
sciallo Badoglio, di farne partecipe la Commissione Alleata di Controllo,
per il tramite del suo vice-presidente Joyce, mostrando quanto l'incarico
(7) Il primo segretario di Legazione Venturini al capo del governo Badoglio, Appunti,
Brindisi, 15 ottobre 1943, in D.D.I. serie X, vol. I, p. 51.
(8) Il capo del governo Badoglio al vice-presidente dell' A.C.C.Joyce, Brindisi, 5 gennaio
1944, Allegato, Ibid. p. 125.
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