Page 410 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
P. 410

GLI  INTERNATI  MILITARI  IN  GERMANIA                            409

               italiani, di fatto equiparati, perché rimasti privi della protezione della C.R.I.,
               ai prigionieri di guerra sov~etici, anche questi privi di ogni protezione in
               quanto l'Unione Sovietica non aveva aderito alla Convenzione di Ginevra
               del  27  luglio  1929.
                    L'impiego degli  internati militari italiani fu  all'origine di gravi  dis-
               sensi  tra  il  governo  tedesco  e  quello  della  repubblica  sociale  italiana  ed
               anche tra gli  stessi organismi militari e civili  tedeschi.  L'interesse premi-
               nente del Terzo Reich era quello di avvalersi degli internati come mano d'o-
               pera nelle industrie di guerra e nei lavori agricoli, per liberare da tale attività
               i cittadini tedeschi abili al  servizio militare e inviarli sulle varie fronti  di
               combattimento.
                    L'interesse  preminente di  Mussolini  e del governo  della  repubblica
               sociale  italiana  consisteva  nel  trarre  fuori  dai  campi  di  concentramento
               il maggior numero possibile degli internati per inquadrarli nelle costituende
               unità delle forze armate repubblicane. Che dal conflitto tra i due governi
               sarebbero usciti vittoriosi i tedeschi era facilmente prevedibile, ma ciò di-
               pese molto dagli insufficienti risultati delia propaganda italiana e da quel-
               la  tedesca  a  favore  della  collaborazione  militare con  il  Terzo  Reich  e  con
               la  repubblica  di  Salò.
                    Alla fine del dicembre 1943 vi era stata un'apposita riunione di tutti
               gli  organismi tedeschi  interessati al  problema, durante la quale era stato
               convenuto, in linea di principio, che gli internati militari italiani sarebbe-
               ro stati posti a disposizione del "Plenipotenziario generale per l'impiego
               della mano d'opera nella economia bellica". A quella data l' organizzazio-
               ne  Todt aveva già assorbito  9000 internati  e  il  reclutamento  di  militari
               per le SS,  per le forze  armate repubblicane poteva considerarsi concluso,
               mentre Mussolini non riusciva a capacitarsi che non fosse possibile trova-
               re tra gli  oltre 600 000 internati 50 000 o 60 000 uomini per le sue forze
               armate  e continuava a  non  comprendere il  rifiuto  della  grande  maggio-
               ranza degli  internati di servire in  armi la  Germania  nazionale socialista
               e  la  repubblica  sociale  italiana.
                    Il bisogno tedesco di mano d'opera per aumentare la produttività del-
               l'industria bellica e la  produzione agricola  indusse il  Comando Supremo
               della  Wehrmacht,  il  12  gennaio  1944, ad estendere la  facoltà  di  lavorare
               agli  ufficiali  che ne  facessero  domanda,  previa la  firma  di  una  dichiara-
               zione  circa la  disponibilità al  lavoro  volontario.  Coloro  che  avessero  as-
               sunto l'impegno,  avrebbero goduto di  notevoli  miglioramenti  del tratta-
               mento  in  materia  di  vitto.  Dal  febbraio,  inoltre,  il  Comando  Supremo








   II-VOLUME-QUINTO_ANNO.indd   409                                                     07/03/16   15:16
   405   406   407   408   409   410   411   412   413   414   415