Page 422 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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IL PROBLEMA DEGLI ARRUOLAMENTI 421
lenza per comprendere il livello di partecipazione degli italiani alla guerra
di liberazione, è senz' altro quello del fenomeno delle assenze arbitrarie e
delle diserzioni.
Un fenomeno che, superato il periodo di iniziale, comprensibile sban-
damento legato all'armistizio, si affacciò in tutta la sua complessità a par-
tire dagli scorci del1943 e perdurò fino al 1945. Il contegno tenuto dagli
alleati non fu estraneo allo sviluppo del fenomeno. Abbiamo già accenna-
to alle "sottrazioni" di civili, di militari o addirittura di intere unità mi-
nori, cui erano avvezzi gli anglo-americani; ma, fatto ancor più grave, essi
non si limitarono soltanto a prendere ed arruolare uomini per proprio
conto.
Nel mese di dicembre 1943 il Maresciallo Messe, Capo di Stato Mag-
giore Generale, segnalava al Capo del Governo che numerosi casi di diser-
zione di militari siciliani erano stati agevolati dagli alleati, che avevano
fornito ai disertori ospitalità, vettovaglie e mezzi di trasporto per il rientro
nell'isola, promettendo anche impunità e reinserimento nella vita civile.m
Analoghe segnalazioni venivano dal ministro della Marina, ammiraglio de
Courten; fu individuata perfino una vera e propria organizzazione che,
in varie località della Puglia, favoriva la diserzione degli alloglotti e prov-
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vedeva alloro trasferimento nel nord ltalia.< l Il generale Chatrian, coman-
dante della 227a Divisione, in un suo documento del giugno 1944, fu così
pessimista in fatto di diserzioni, da concludere che era rimasto ai reparti
soltanto chi ancora non aveva avuto la possibilità di allontanarsi.<9l
Eppure le cause generali del fenomeno erano state tutte individuate
nel corso dell'anno, ma non fu possibile porvi rimedi.< l L'intera Nazio-
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ne aveva vissuto e viveva uno stato di profonda depressione, dovuto alla
crisi morale e alla gravissima situazione economica e alimentare, che per
molti significavano miseria e la fame più nera. La massa dei soldati era
gravata dall'ansia delle precarie condizioni di vita proprie e dei familiari,
poiché l'assenza di uomini validi ancor più si rifletteva sulle già scarse
possibilità di procurarsi il sostentamento quotidiano; gli stessi volontari,
nella stragrande maggioranza, non nascondevano di essersi presentati uni-
camente perché allettati da una migliore paga, che poteva influire benefi-
camente sulle condizioni proprie e delle famiglie.
(7) A.U.S.S.M.E., fondo 113, busta 64/3.
(8) A.U.S.S.M.E., fondo 113, busta 64/8.
(9) A.U.S.S.M.E., fondo 113, busta 121/3.
(10) A.U.S.S.M.E., fondo diari storici, busta 4206/I-4-4.
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