Page 564 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
P. 564
PROBLEMI DELLA GIUSTIZIA 563
nione pubblica, già maldisposta verso il regime, avrebbe avuto la notizia
del rifiuto opposto da una maggioranza di magistrati. E quindi, con sme-
moratezza politica si dimenticò di richiedere il giuramento al personale
dell'amministrazione giudiziaria. L'omissione non venne ufficialmente ri-
levata. Il solo Farinacci dalle colonne del suo giornale tuonò contro il "pro-
nunciamento dei giudici", ma, forse per le antipatie che lo circondavano,
anche negli ambienti ufficiali della repubblica sociale, la sua protesta non
ebbe eco. Nel Sud non sorsero problemi di giuramento. Là continuava
illegittimo Stato italiano e nessun pubblico dipendente doveva rinnovare
il giuramento di fedeltà. La Repubblica di Salò e il Regno del Sud avevano
pur sempre un comune patrimonio giuridico: i codici e le altre leggi già
emanate e non abrogate. Conseguentemente la giustizia civile e la stessa
giustizia penale in materia di reati comuni proseguirono le loro attività
nei territori amministrati dall'uno o dall'altro governo con quell'automa-
tismo che caratterizza le pubbliche funzioni quando non sono influenzate
dal fatto politico. Ma il nuovo governo fascista, seguendo la linea fissata
dal regime nel precedente ventennio; evitò nei limiti del possibile di coin-
volgere la magistratura ordinaria in procedimenti di carattere politico e
preferì servirsi di tribunali speciali e delle sue improvvisate e molteplici
polizie per reprimere con accentuata durezza i fatti lesivi del suo sistema.
A questo punto cadono le cennate analogie.
L'attività giudiziaria nelle provincie meridionali
Nel Regno del Sud venne eliminato tutto l'apparato poliziesco-
persecutorio istituito dalla dittatura fascista.
La giustizia, anche nel settore della sicurezza dello Stato e della pro-
tezione degli interessi militari in tempo di guerra, fu guidata da un rigo-
roso rispetto delle norme di diritto sostanziale e formale oltre che da una
completa autonomia di giudizio. Nella fase delle indagini di polizia giudi-
ziaria, affidate all'Autorità di pubblica sicurezza ed all'Arma dei carabi-
nieri, costante fu il rispetto delle norme processuali.
Il governo Badoglio con R.D.L. 20.1.1944 n. 45 provvide a ricon-
durre nel quadro dei principi della libertà democratica molte norme del
codice di procedura penale promulgato nel periodo fascista. E ristabilì un
controllo giudiziario del fermo di polizia istituendo garanzie per le per-
quisizioni personali e domiciliari, ampliando inoltre con R.D.L. 31.3.1944
n. 42 le possibilità di concessione della libertà provvisoria.
II-VOLUME-QUINTO_ANNO.indd 563 07/03/16 15:25

