Page 565 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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                    Per  solennizzare  il  ritorno  della  Sicilia  all'amministrazione  italiana
               e ovviamente, per le  consuete esigenze di  riduzione dei  procedimenti pe-
               nali e di sfollamento delle carceri, furono concesse amnistia e indulto per
               reati comuni, annonari, militari con R.D. 5.4.1944 n.  96. Il governo Bo-
               nomi, subentrato a quello di Badoglio, proseguì l'opera di defasticizzazio-
               ne  dei  codici. Con D.L.L.  20.8.1944  n. 224 soppresse la  pena di  morte
               istituita  dal  codice  penale  fascista  e la  sostituì  con  quella  dell'ergastolo.
               Con  D.L.L.  14.9.1944 n. 287  ripristinò  nel  codice  penale le  circostanze
               attenuanti generiche che consentivano un migliore adeguamento della san-
               zione  al  caso  singolo;  diede  inoltre  al  cittadino  una  maggiore  tutela  nei
               rapporti  con  i  pubblici  ufficiali  e  rafforzò  le  garanzie  della  difesa.
                    La suddivisione della competenza dei giudici ordinari e di quelli mi-
               litari fu sempre rispettata secondo le norme del codice di procedura pena-
               le  e  dei  codici  militari.
                    Dato lo stato di guerra, ai tribunali militari spettò la competenza non
               soltanto in materia di delitti contro gli interessi militari, ma altresì in ma-
               teria  di  delitti  contro  la  sicurezza  dello  Stato.
                    Con normali mezzi processuali, già adeguati in parte ai principi de-
               mocratici, la magistratura ordinaria e quella militare, nelle sfere di rispet-
               tiva  competenza  dovettero  affrontare l'eccezionale  ondata di  criminalità
               comune (omicidi, rapine, estorsioni, furti  aggravati, lenocini) di reati an-
               nonari (accaparramenti, violazioni dei razionamenti, dei calmieri ed omesse
               consegne di cereali agli ammassi) di invasioni di proprietà terriere, di som-
               mosse provocate dalle penurie alimentari, dal caro vita,  dalla disoccupa-
               zione  e  dall'endemica  miseria  delle  campagne  del  sud  Italia,  esacerbata
               dai  disastri  della  guerra.
                    E a questi fenomeni si  intrecciavano le  risorgenti manovre camorri-
               stiche  e  mafiose.

                    In Sicilia si agitavano i separatisti con le loro organizzazioni militari.
               Né mancavano, sia  pure con manifestazioni isolate e velleitarie, le  trame
               di  gruppuscoli  di  fascisti  nostalgici.


               Rivolte  contadine e  altri  disordini
                    Nei primi mesi del  1944 la magistratura fu  impegnata dalle istrutto-
               rie su jaqueries contadine scatena tesi  dal settembre al  dicembre  1943  nel
               sud  della  penisola.< l)


               (l)  Giugni,  L'Italia  di  Badoglio,  Rizzoli,  Milano,  1993.








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