Page 69 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LA CAMPAGNA D'ITALIA: I TEDESCHI 69
terreno favorevole alla difesa e lo spirito combattivo della truppa. Fu sen-
za dubbio così. Tuttavia per meglio comprendere il perché del contegno
combattivo dei componenti la 10a armata e la 14a armata, è opportuno
ricordare fra l'altro una direttiva finora ignorata da parte degli storici mi-
litari che si occupano della campagna d'Italia. Si tratta dei duri commenti
di Vietinghoff e di Kesselring nei confronti del comportamento di qual-
che unità in combattimento. Tutti e due parlarono della vergogna che in-
teri grandi reparti avrebbero accettato la prigionia senza opporre prima
una resistenza ad oltranza. Ed evidentemente non mancarono le diserzio-
ni. Perciò il generale v. Vietinghoff, il15 gennaio del1944, fece informa-
re tutti i soldati della sua armata che "in futuro sarebbero state adottate le misure
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più radicali anche contro i parenti di un disertore". < > Un simile ordine Hitler
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lo emanò soltanto nel marzo 1945.< >
Il contegno dei soldati tedeschi in combattimento si spiega natural-
mente non solo, ma certamente anche come conseguenza di tali intimida-
zioni. Non si deve dimenticare a questo proposito che i giudici della
Wehrmacht condannarono per diserzione o vigliaccheria di fronte al nemi-
co 50 000 soldati alla pena di morte, ed in circa 22 000 casi questa con-
danna a morte fu eseguita.< 28 >
Riguardo alle condizioni e circostanze del combattimento si deve sot-
tolineare che la condotta delle operazioni fu influenzata particolarmente
dai fatti seguenti.
Mancarono continuamente le riserve. Pertanto si rileva durante la
lotta sulle linee di difesa un incessante spostamento di truppe da un pun-
to del fronte all'altro facendo un debito nuovo per pagarne uno vecchio.
Mancavano infatti le riserve d'armata e quelle locali erano di regola
troppo deboli. Un ruolo fatale giocava in tale contesto il fatto che le divi-
(26) Armee-Oberkommando 10, la, Kriegstagebuch N r. 4, Anlagen N r. 114-211,
6.1.1944-10.1.1944, allegato n. 204, ordine di Vietinghoff del l 0.1.1944, BA-MA,
RH 20-10/89; ed Armee-Oberkommando 10, la, Kriegstagebuch Nr. 4, Anlagen
Nr. 212-336, allegato n. 282, ordine di Kesselring del 14.1.1944 ed ordine di Vie-
tinghoff del 15.1.1944, BA-MA, RH 20-10/90.
(27) M. Messerschmidt e F. Wullner, Die Wehrmachtjustiz im Dienste des Nationalsoziali-
smus. Zerstorung einer Legende, Baden-Baden, Nomos Verlagsgesellschaft, 1987,
p. 310.
(28) Cfr. a proposito M. Messerschmidt e F. Wullner, Die Wehrmachtjustiz, cit., p. 87
e 91. Secondo i due autori i giudici militari tedeschi condannarono 35 000 diserto-
ri, 22 750 dei quali alla pena di morte. In circa 15 000 dei casi tale condanna fu
realizzata.
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