Page 68 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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              zione o in una valutazione dettagliata del concetto delle fortificazioni campali
              come  spina  dorsale  della  tattica  tedesca  in  Italia.  È sufficiente  costatare
              che  tali  linee garantirono una certa  protezione e facilitarono  ai  tedeschi
              la  resistenza.  D'altra parte, se  sulla linea Gusta v ed in seguito sulla linea
              Gotica, vennero effettivamente raggiunti alcuni dei risultati che ci  si  era-
              no proposti, questo successo fu  dovuto essenzialmente alla truppa, e non
              - almeno  non  in  modo  decisivo,  come giudicò. il  generale  responsabile
              per l'allestimento di postazioni operative in Italia- al supporto che i mezzi
              della fortificazione campale fornirono per incrementare la capacità difen-
              siva.<22)  E  per quanto  riguarda le  due  posizioni  principali di  resistenza,
              tra Scauri e Fossacesia a sud di Roma nonché tra Cinquale e Pesaro negli
              Appennini settentrionali, si deve inoltre dire che il completamento dei la-
              vori di fortificazione era ancora molto lontano quando le unità della  10a
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              e  della  14a  armata  si  schierarono  su  tali  linee  di  combattimento.< 3>
                   116 novembre dell943, quando la  10a armata arrivò sulla linea "Ber-
              nard" , venne deciso  di  tenerla definitivamente. Kesselring,  come Hitler,
              intese allora sostenere la  battaglia decisiva a sud di  Roma e come conse-
              guenza  perseverò  nella  difesa  di  ogni  palmo  di  terreno.< 24 >
                   A tale proposito è degno di nota che questo concetto non rimase sen-
              za critica. Infatti il capo di stato maggiore del XIV corpo d'armata coraz-
              zato, il colonnello v.  Bonin, qualificò quella decisione strategica come "falso
              inganno della truppa".  Ed il severo rimprovero di Bonin è certamente non
              solo spiegabile col fatto, che egli, un ammiratore di Rommel, come la mag-
              gioranza  degli  ex  combattenti  tedeschi  dell'Africa  settentrionale,  odiava
                                                                                 25
              e  disprezzava  Kesselring  in  quanto  ritenuto  opportunista  ed  egoista.< >

              Condizioni e  circostanze  del  combattimento tedesco

                   Durante tutta la  campagna d'Italia  i veri vantaggi  della  Wehrmacht
              - nei combattimenti dalla Sicilia fino all'Italia del Nord - furono due: il


              (22)  Cfr. Hans Besse! (Generalmajor),  Operativer Stellungsbau in Italien September  1943 bis
                   Oktober 1944, o.O. 1947 (Foreign Military Studies  1945-1954, Historical Division Head·
                   quarters,  United  States  Army, Europe),  BA-MA,  D-013.
              (23)  Cfr.  G. Schreiber,  La linea  Gotica, cit.,  p.  34-39;  id.,  "Il  settore  occidentale della
                   Linea Gotica" , in: Storia e Memoria, 3 (1994), n.  l , p.  51-75,  qui p. 58-60; id., La
                   Wehrmacht  nella  battaglia, cit.,  p.  121-127.
              (24)  Kriegstagebuch des  Oberkommandos  der  Wehrmacht, cit.,  p.  1257.
              (25)  Cfr. F. von Senger und Etterlin. Krieg in Europa, Koln, Berlin, Kiepenheuer &  Witsch,
                   1960, p. 225  sg.;  edizione italiana: Combattere senza paura e senza speranza, Milano,
                   Ed.  Longanesi,  1968.








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