Page 354 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
P. 354

346                                                     MOURUT-RICCJOLI

               Queste normalizzazione potrebbe permettere di regolare al meglio la que-
               stione dell'occupazione della Valle d'Aosta che è la grande questione che
               occupa gli  ambienti  ufficiali  italiani.
                    In effetti, questa questione, che costituisce l'ultimo punto della  con-
               versazione Lorber-Arpesani, è il cuore del problema. Sembra pure che fa-
               cendo  intravedere  al  suo  interlocutore  la  possibilità  di  un  regolamento
               rapido e facile  delle rivendicazioni frontaliere francesi,  Arpesani cerca di
               tranquillizzarlo per portarlo a regolare quello che costituisce il problema
               più immediato: le occupazioni. I due interlocutori sono d'accordo per di-
               re che non si  può avere l'annessione della Val d'Aosta alla  Francia e che
               la dichiarazione Ufficiale di questo atteggiamento da parte della  Francia
               costituirebbe, anch'essa, un fattore scatenante per la distensione fra i due
               paesi. In effetti la soluzione è fin  d'ora avanzata: una volta che la Francia
               si  sia  ritirata dalla Val d'Aosta e che sia  stata proclamata la  sua volontà
               di  non annetterla,  più niente si  opporrà ad un regolamento rapido delle
               rettifiche delle frontiere. I valdostani si  vedrebbero accordare, di contro,
               una larga autonomia, nel quadro dello  stato italiano. Ma, se le  conversa-
               zioni  Lorber-Arpesani  sono  importanti in  quanto  prima manifestazione
               delle volontà ufficiali italiane, non bisogna esagerarne l'importanza. Que-
               ste conversazioni sono un messaggio che il governo Bonomi passa in dire-
               zione del governo della Repubblica francese. Ma nessuno degli interlocutori
               ha il potere di infuenzare quella che sarà la politica dei loro rispettivi go-
               verni. Inoltre, sul terreno, occorre ancora fare i conti con gli Alleati, bri-
               tannici ed americani,  il  cui  atteggiamento  non  facilita  la  risoluzione dei
               problemi e che agiscono da provocatori con l'annuncio della installazione
               di personale militare e dell'amministrazione italiana nei territori occupati
               dalla  Francia.

               Il trattato franco-italiano: l'epilogo
                   Le  negoziazioni vere e proprie cominciano a Parigi, il  16 luglio, alla
               vigilia dell'apertura della conferenza di  Potsdam, con una serie di incon-
               tri  fra  il  generale  De Gaulle  ed  il  signor  Saragat,  ambasciatore  di  Italia
               in Francia. Queste hanno lo  scopo di preparare il futuro trattato di pace
                             4
               franco-italiano.< 5> Le  conversazioni lasciano il  terreno  "franco-alleato"  per
               sistemarsi  sul  terreno  franco-italiano.  La  discussione,  come  riportano  le
                               4
               Mémories de guerre, <6>  si  svolge essenzialmente sulle rettifiche delle frontiere

               (45)  Charles  De  Gaulle,  Mémories  de guerre,  op.  cit. , Vol.  III,  p.  542.
               (46)  Ibidem,  p.  542.








   III-VOLUME-SESTO-anno.indd   346                                                     22/03/16   09:48
   349   350   351   352   353   354   355   356   357   358   359