Page 353 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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LA  POSIZIONE FRANCESE:  FRA  RIVENDICAZIONE  E RICONOSCIMENTO    345

               cese,  si  tratta di alzare il velo sulla maggiore incognita: il governo Bono-
               mi, se riuscirà a mantenersi al potere, accetterà facilmente le rettifiche della
               frontiera  come la  Francia le  intravede?  Dal lato  italiano,  Arpesani,  che
               rappresenta gli ambienti governativi prossimi a Bonomi, cerca di assicu-
               rare che  i  punti di vista  della Francia sulla Valle  d'Aosta  e Ventimiglia
               non  sono  seriamente fondati.
                    Il comportamento degli ambienti prossimi al generale Cadorna, qua-
               le  risulta dalle sue osservazioni, è interessante da prendere in considera-
               zione  nella  misura in cui,  se è rappresentantivo dello  stato  dello  spirito
               degli ambienti ufficiali italiani, esso costituisce, allora, una vera apertura
               diplomatica.  Per la  Francia,  l'idea  direttrice è che  non  bisogna  mettere
               sullo stesso piede le eventuali rettifiche delle frontiere, quali dovranno ri-
               sultare del regolamento del contenzioso franco-italiano,  e le occupazioni
               di  territori  realizzati.  Tre fattori  devono  essere  sottolineati.
                    Il primo è che l'iniziativa di queste conversazioni viene dagli ambienti
               italiani e s'inscrive nel contesto d'un equilibrio delle potenze in Europa,
               di fronte alla presenza russa di cui ciascun interlocutore rivela lo sviluppo
               come una miccia. Arpesani mette in risalto il ruolo di forza moderatrice
               che potrebbe giocare la Democrazia Cristiana, di fronte ad una possibile
               salita dei comunisti in Italia. Egli fa anche riferimento all'italianofilo mini-
               stro francese degli Affari Esteri, Georges Bidault, che ha espresso l'augu-
               rio di vedere firmare " .. .fra la Francia, l'Italia, il Belgio e la Spagna, un blocco
               europeo  incaricato  di difendere  la  civilizzazione occidentale''.
                    Il secondo punto, il più importante per la Francia, quello della retti-
               fica delle frontiere. È paradossalmente, quello che sembra porre meno pro-
               blemi.  Lorber  citando Arpesani  scrive:
                    ''Ho parlato di queste questioni con  il ministro degli affari esteri del governo
               italiano.  La Francia può contare dalla nostra parte sull'atteggiamento più favore-
               vole per delle  eventuali rettifiche delle frontiere.  L 'Italia tiene a fare qualche cosa
               per cancellare un periodo che  non  vuole  inserire  nella sua storia.  Posso  garantirvi
               l'atteggiamento  dell'Italia  a questo  riguardo".
                    Più tardi,  Arpesani,  aggiunge:
                    "Al momento della pace non vi saranno difficoltà a far comprendere alla pub-
               blica opinione italiana la necessità delle rettifiche delle frontiere dal punto di vista
               strategico".

                    Per Lorber, il regolamento alle rettifiche frontaliere dovrà essere il fatto-
               re scatenante delle normalizzazione dei rapporti diplomatici franco-italiani.









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