Page 397 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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I  PROBLEMI  DELLA  GIUSTIZIA                                     389

                    Ormai esaurita era l'attività del Tribunale speciale per la difesa dello
               Stato, che il 2 aprile 1944 a Torino aveva condannato a morte il generale
               del regio Esercito Perotti e il 24 maggio successivo a Parma gli ammiragli
               Campioni  e  Mascherpa  della  regia  Marina.

                    Questo Tribunale speciale aveva avuto una competenza molteplice:
               era stato usato come vero e proprio Tribunale di guerra quando Mussoli-
               ni aveva deciso di punire gli alti ufficiali rimasti fedeli al giuramento pre-
               stato al Re. Ed era stato utilizzato come Tribunale straordinario in materia
               di  delitti  comuni (rapine,  estorsioni) aggravati  dalle  situazioni  derivanti
               dallo stato di guerra o di grosse sottrazioni di merci e altri grandi accapar-
               ramenti.
                    Anche il  lavoro della  magistratura ordinaria era pressoché arenato.
               In quel tremendo inverno del 1945, durante il quale la durezza del clima,
               nevoso e freddissimo, si sommava a quella degli uomini, nei gelidi palazzi
               di giustizia dell'Italia settentrionale, molti dei quali danneggiati dai bom-
               bardamenti aerei, pochi magistrati e funzionari si  trattenevano negli uffi-
               ci,  pochi  e  brevi  erano  le  udienze,  riservate  prevalentemente agli  affari
               urgenti.

                    Qualche avvocato si aggirava nei corridoi alla ricerca di giudici e can-
               cellieri  per  proporre  istanze  indifferibili.

               2.  La giustizia  nei  territori liberati:  L'Alta Corte

                    Invece,  nei  territori  restituiti all'Amministrazione italiana la giusti-
               zia,  sia  pure  fra  i  molti  ostacoli  creati  dalla  carenza  di  personale  e  di
               mezzi oltre che dalla mole delle procedure arretrate e di quelle che soprav-
               venivano,  si  avviava  alla  normalità.
                    Le sentenze erano pronunciate in nome di Umberto di Savoia, luogo-
               tenente generale del Regno, con significativo riferimento all'istituzione mo-
               narchi ca  e  non  più  alla  persona  del  Re.
                    Non esistevano Tribunali speciali in materia di reati politici. I magi-
               strati ordinari e quelli militari giudicavano nell'ambito delle rispettive com-
               petenze.  Nella  materia penale i Tribunali militari talora giudicavano gli
               imputati di reati comuni per attrazione di competenza, secondo la proce-
               dura  allora  vigente,  nei  casi  di  connessione  con  reati  militari.
                    Funzionava l'Alta Corte di giustizia, ma questa era una magistratura
               speciale temporanea che giudicava nella circoscritta materia dei reati com-
               messi dalle alte personalità del regime fascista per il consolidamento della
               dittatura  e  la  collaborazione  militare  e  politica  con  i  tedeschi.








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