Page 84 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
P. 84

76                                                      ALBERTO  SANTONI

                    A tale  proposito, già dopo il  suo colloquio  con  il  sottosegretario di
               Stato americano Grew, svoltosi il  14 luglio  1945, l'ambasciatore italiano
               a Washington Tarchiani ebbe modo di dichiarare alla stampa che una parte
               della nostra flotta era pronta ad entrare in azione in Estremo Oriente, men-
               tre sei giorni dopo il  ministero della  Marina italiana definiva i tempi di
               approntamento delle principali unità della flotta per le operazioni contro
               il  Giappone.  In particolare sarebbero state in grado di partire per le  ac-
               que orientali, entro un periodo variabile tra i nove e i dodici mesi, le due
               corazzate  Vittorio  Veneto  e  Italia  (ex  Littorio),  che  erano  in  disarmo  sotto
               controllo alleato, mentre entro quattro-sei mesi sarebbero stati pronti gli
               otto incrociatori leggeri Duca degli Abruzzi, Garibaldi, Montecuccoli, Duca d'Ao-
               sta,  Eugenio  di  Savoia,  Attilio Regolo,  Pompeo  Magno  e Scipione  Africano,  nove
               cacciatorpediniere,  sei  torpediniere  e  dieci-dodici  sommergibili.06>
                    I lavori necessari a  rendere le  suddette unità da guerra italiane ido-
               nee alle operazioni in Estremo Oriente andavano dalla rimessa in efficien-
               za di alcune di esse, al potenziamento della difesa contraerea, all'incremento
               della dotazione d'acqua e al miglioramento sia della strumentazione di lo-
               calizzazione aerea e subacquea sia della loro tenuta al mare. Infine, forse
               nella consapevolezza delle modeste capacità dimostrate generalmente dal-
               le nostre navi nel tiro contraereo, rispetto agli standard alleati e soprattut-
               to americani, il promemoria in questione del 20 luglio 1945 precisava che
               l'impiego  bellico  di  tali  unità  dovesse  essere  effettuato  in  zone  "pre-
               operative" o comunque nell'Oceano Indiano, dove le navi e gli aerei giap-
                                           7
               ponesi  erano  ormai  assenti. 0 >
                    La  Marina italiana prese anche in considerazione l'impiego in Estre-
               mo  Oriente dei  famosi  mezzi  d'assalto  e  del  Reggimento  "San  Marco",
               il cui organico era allora di 2800 uomini, integrato da una riserva di altri
               1400 combattenti.

                    Tutte queste proposte però furono  respinte dal comando alleato del
               Mediterraneo, che ritenne inadatte alla guerra oceanica le unità prescelte
               allo scopo in data 26 luglio, lo  stesso giorno in cui le  Nazioni Unite lan-
               ciarono al Giappone il famoso "ultimatum" di Potsdam, che poi, rifiuta-
               to  dai  nipponici,  dette  corso  all'operazione  "Centerboard"  concernente
               lo  sgancio  delle  bombe atomiche.


               (16)  A.U.S.M.M.,  fondo  La guerra  contro  il Giappone,  titolo  C,  collezione  A.
               (17)  Ibidem.








   III-VOLUME-SESTO-anno.indd   76                                                      22/03/16   09:32
   79   80   81   82   83   84   85   86   87   88   89