Page 86 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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                    Queste difficoltà politico-militari erano ben comprese dalle Forze Ar-
               mate  del  Sud  e  soprattutto dalla  Regia  Marina,  che  quindi  percorse un
               itinerario parallelo conducente alla stessa meta, ma imperniato su sotter-
               ranei accordi con la Marina della R.S.I., alla quale si chiedeva di accorre-
               re in difesa delle frontiere orientali al momento del vuoto di potere causato
               dal  crollo  germanico.
                    I rapporti tra le Forze Armate del Sud e del Nord non erano in realtà
               mai venuti  meno  fin  dall'8 settembre  1943; ma  nel  1945  era  ancor più
               evidente un comune ed urgente interesse alla  difesa del confine orientale
               dalle mire jugoslave e alla salvaguardia degli impianti industriali del nord
               dalla  furia  distruttrice  tedesca.< 20 >
                    Pertanto, dopo il  sondaggio del ten.  vasc.  Giorgio  Zanardi, che nel
               settembre-ottobre  1944 constatò la  disponibilità della  R.S.I.  a  difendere
               la Venezia Giulia, si giunse nel marzo-aprile  1945 alla missione dell'ing.
               Giulio Giorgis,  maggiore dell'Aeronautica,  ma uomo di fiducia  dell' am-
               miraglio De Courten che, suo tramite, chiedeva esplicitamente la collabo-
               razione  della  Marina  repubblicana  al  progetto  in  questione.
                    Tuttavia la successiva missione al Nord del cap. G.N. Antonio Mar-
               ceglia,  già violatore di  Alessandria  e  quindi  ben  conosciuto  dal  coman-
               dante Borghese della  X  Mas,  palesò  a  Roma  le  ridottissime  speranze  di
               un'efficace difesa  della Venezia  Giulia dalla  minaccia  jugoslava,  a  causa
               della locale "evanescenza"  -come è scritto nel rapporto- sia delle forze
               della R.S.I., sia dei reparti partigiani. In particolare Marceglia riferì quanto
                     2
               segue.<0
                    ''X Mas presente nella Venezia Giulia con 3-400 persone; altre for-
               mazioni organizzate sul fronte  dell'Adriatico (non  più di  l 000  persone)
               ma  sotto  diretto  comando  tedesco.
                    Partigiani italiani, solo nel Friuli e alieni da cercare nuove avventure
               con gli  Slavi.
                    CL~ a  Trieste  fantomatico  o  inesistente" .
                    Come è noto,  la  scoraggiante relazione di  Marceglia  ebbe una pun-
               tuale  conferma  dagli  eventi  immediatamente  successivi,  con  le  truppe


               (20)  A.U.S.M.M., promemoria dello Stato Maggiore Marina: Atteggiamento delle  FF.AA.
                   della  repubblica  sociale italiana  nella  questione  dei  confini  orientali,  14  marzo  194 5.
               (21)  Tratto dal citato saggio di A. De Toro, che fornisce anche la collocazione del rap-
                   porto  Marceglia  nell'Archivio  dell'Ufficio  Storico  della  Marina.








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