Page 56 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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54 Dalla Battaglia D’arresto alla Vittoria
strada di Cervignano hanno un pensiero o una parola per coloro che compiono
le angosciose operazioni dell’ultimo istante. Centinaia di depositi di munizio-
ni, di viveri, di materiali sono sparsi oltre l’Isonzo. Tutto deve essere messo
a fuoco e distrutto. I ponti salteranno ad uno ad uno. E compiranno l’opera
difficile quegli stessi che, due anni or sono, sotto l’intermittente molestia delle
granate nemiche, li costruirono.
Qualcuno impreca, ed è di fanteria: soldati gravati da pesi d’ogni sorta,
con le coperte, il telo da tenda, il fucile, che li tirano d’ogni banda: ai quali
pare impossibile, dopo tante avanzate e prigionieri che si sono fatti: dietro
front! questo Carso bisogna lasciarlo. La logica risposta di certi ufficiali non
li convince.
Censura
Ma la coscienza è netta e l’uomo presto si adatta anche alla peggiore si-
tuazione. Si è faticato a caricare tutta questa roba che bisognava salvare e, se
anche la strada è lunga, il mangiare e il bere non mancheranno. Per ora, non si
sente un tapum, si cammina indisturbati e pacifici.
* * *
Al bivio di Gonars, uomini di tutte le armi giacciono, alla confusa, sui pra-
ti. Dormono. Lunga fu certo la strada, ma che accadrà se il nemico, giunto ad
Udine, sguinzaglierà i suoi cavalleggeri lungo le vie più battute?
Sono i soldati della 2 Armata. Scendono da Cormons e dalle strade a nord
a
di Palmanova, laceri, affaticati, interroriti.
Non sanno quale via prendere, né quale meta li attenda.
Danno notizie confuse.
Udine è occupata, gente che fugge da ogni banda. I borghesi si frammi-
schiano ai militari. Le donne, cariche di masserizie, piagnucolano.
Chiamati, essi si svegliano. Ma non vogliono quasi credere alle nostre pa-
role.
«Il nemico, ma quanta strada abbiamo coperta!». Indrappellati, obbedisco-
no a malincuore. Non hanno più fucile, non baionetta, non tascapane.
Taluno zoppica, è ferito. Ma non sa spiegare da chi e dove. Crollano il
capo, brontolano mezze parole. La guerra, il combattimento, la brigata, il plo-
tone: nessuno ha la cognizione esatta della sua provenienza.
Gli ospedaletti hanno vuotato gente male in gamba, feriti e malati. Piagnu-
cola taluno, altri dice che vuol restare: «meglio la prigionia o la morte ad un
lungo cammino, quando le forze difettano!».