Page 59 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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1917. La rotta di Caporetto, L’inCreduLità e L’angosCia 57
Ha visto. L’esercito italiano passa il Tagliamento e lascia al nemico le terre
e le trincee dell’altra ripa.
Ma il velivolo non è ancora soddisfatto. Ritorna sul cammino compiuto, a
quota anche più bassa, insolente, nero, con un’andatura stracca, che par dire:
«Come siete ridotti!». Ma giungono i nostri cacciatori. Sono uno, due, l’aria
è presto piena del caldo rombo dei noti motori. I soldati erompono in grida di
gioia.
Da due giorni, non un’ala nostra, sul cielo nostro. E rivedere i saettanti fal-
chi, che sappiamo montati dai cuori fermi dei nostri migliori cacciatori, dà a
tutti il senso della realtà: e l’idea di patria, d’Italia, che pareva spenta, risorge:
non tutto forse è perduto.
Le colonne, oltre il Tagliamento, riprendono la marcia, con ordine e disci-
plina. I comandanti di reggimento radunano i propri reparti, i camions riac-
quistano la loro formazione serrata, le salmerie riprendono il proprio passo,
uniforme, coordinato e monotono.
E si lasciò indietro anche il Tagliamento. La corrente del fiume pareva,
ora, andar più tarda verso la foce. I ponti tra poco sarebbero saltati, chi sa che
inferno di scoppi e pioggia di sassi e travi sull’acqua pigra!
* * *
La prima copia di giornale è disputata molto. Il foglio, non par quasi quella
brutta carta sporca, che ieri calcolavamo tanto poco: ma una cosa viva: un
amico, un parente lontano.
Ce lo disputiamo, ma con religione. E le parole, allineate, non sembrano
le solite. C’è dentro l’Italia, e vi sanguina un’angoscia vera e schietta. È il
primo giornale — dopo due anni di guerra — che non sprechi frasi e fantasia,
che esprima una verità e la commenti: con quella tragica brevità, cui solo un
dolore profondo costringe.
Ma, forse, è una nostra sensazione. Noi usciamo da giornate torbide e chiu-
se: ignorando ciò che avveniva intorno e lontano da noi: e la nazione ci pareva
ormai serrata in sé stessa e non più comunicare, come un tempo, coi combat-
tenti della prima linea.
Italia, il risveglio non poteva essere più tragico!
Ma ora bisogna temperare l’amarezza che sgorga e, lentamente, risorgere.
Mario Puccini, Dal Carso al Piave.
La ritirata della 3ª Armata nelle note di un combattente. Firenze,
R. Bemporad & Figlio, 1918, pp. 27 – 29; 31- 32; 43 – 45; 66 – 69; 105 - 106.