Page 9 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
P. 9
IntroduzIone 7
di errori nell’azione di comando e di una imprevedibile sorpresa strategica che
colse l’esercito mal dislocato e con riserve del tutto insufficienti. In realtà tut-
ti questi elementi, profonda crisi morale e rilevanti errori tecnico – militari, si
4
sommarono l’un l’altro determinando una congiuntura ingovernabile.
Ma a quali risorse morali, ideali attinse allora la straordinaria ripresa del-
la combattività delle truppe italiane dopo Caporetto? Perché qualcosa di im-
portante nel giro di pochi giorni era profondamente mutato: lo stesso esercito,
che aveva abbandonato tanto frettolosamente molti punti strategici di fron-
te ad attacchi di piccole unità nemiche o addirittura prima di essere assalito,
in seguito decimato di uomini e sprovvisto di armi riusciva a resistere contro
gli assalti più aspri e violenti sulle posizioni improvvisate e prive di qualsia-
si apprestamento difensivo del Grappa che rappresentava il tratto più debole
5
dell’intera fronte.
Il quesito se lo pose tra gli altri Gaetano Giardino, comandante dell’Armata
del Grappa e sottocapo nel Comando Supremo con Armando Diaz, nel saggio
La battaglia d’arresto al Piave e al Grappa senza però giungere a una rispo-
sta esaustiva. Il tema fu ripreso poi da altri storici.
Mario Silvestri per sottolineare la complessità dei sentimenti e delle mo-
tivazioni che sostennero gli animi nella battaglia d’arresto, parlò di quel pe-
riodo di resistenza come di un enigma. Ugualmente Emilio Faldella, ufficiale
degli alpini decorato con una medaglia d’argento al valor militare, sosteneva
che «la pronta ripresa dell’Esercito sul Piave e la vittoriosa battaglia difensiva
del novembre furono fenomeni di tale grandiosità da rendere perplessi molti
che ne cercarono la spiegazione». Di quelle giornate di resistenza parlava in-
6
vece come uno dei momenti fondativi della nazione Novello Papafava, ragaz-
zo del ’99, arrivato al fronte proprio nei giorni della disfatta militare nell’Alto
Isonzo. Secondo il giovane ufficiale da quella sconfitta iniziò la rinascita dell’e-
sercito che si concretizzò pienamente nella battaglia del Solstizio nel giugno
1918. «Ebbene – affermava Papafava rievocando anni dopo quelle straordina-
rie giornate – questo rinascimento ha qualcosa di meraviglioso e rappresenta
senza dubbio la più bella pagina dell’Italia moderna: la vera storia di tutta la
4 Tra i molti è questo anche l’autorevole parere di Piero Pieri, L’Italia nella prima guerra mon-
diale, Torino, Einaudi, 1968, p. 157.
5 Clemente Assum, La prima difesa del Grappa. 13 – 26 novembre 1917. Note sommarie di uno
che vi prese parte, Torino, Piero Gobetti editore, 1924. Luigi Albertini, Venti anni di vita po-
litica, Parte II, vol. III, Da Caporetto a Vittorio Veneto, Bologna, Zanichelli, 1953, pp. 143 –
144.
6 Mario Silvestri, Caporetto. Una battaglia e un enigma, Milano, Rizzoli, 2003; Emilio Faldel-
la, La Grande Guerra. Da Caporetto al Piave [1917 – 1918]. Secondo volume, Milano, Lon-
ganesi, 1965.