Page 230 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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230                                        Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905


            te e che erano custodite nel magazzino vestiario, in ragione di 27 pellicce lunghe
            e 27 corte per gli ufficiali dei Battaglioni di Fanteria e Bersaglieri e di 140 pellic-
            ce buone e 80 di scarto per la truppa dei medesimi reparti, di 14 pellicce lunghe
            e 14 corte per gli ufficiali e di 70 pellicce buone e 40 di scarto per i comuni del
            Battaglione marinai, di 14 pellicce lunghe e 14 corte per ufficiali e di 70 pellicce
            buone e 40 di scarto “per gli altri comandi, reparti e servizi complessivamente”
            ed infine di altre 200 assortite per il “personale delle Regie navi”. 151
               Il giorno seguente fu la volta dei cappotti, dei quali venne stabilita la distri-
            buzione alla truppa ordinando ai comandanti di battaglione, di batteria e della
            sezione del Genio di far ritirare dal magazzino vestiario una serie completa
            “delle sei taglie di cappotti ivi esistenti” avvertendo però che il cappotto dove-
            va essere distribuito ai “soli militari del battaglione Bersaglieri, della batteria
            e della sezione genio residenti in Pechino” ed ai militari del Battaglione di
            Fanteria “destinati al Palazzo d’Estate o Palichao ed a Tungchao” avvertendo
            però che “siccome i cappotti delle maggiori taglie sono in numero assai limi-
            tato, così nelle relative misurazioni si dovrà tener conto del possibile sposta-
            mento dei bottoni per allargarli al petto di quanto necessario per indossare la
            giubba sotto il cappotto”. 152
               Secondo l’ordine del giorno del 12 dicembre il cappotto doveva essere in-
            dossato “col bavero alzato e sempre insieme alla mantellina, la quale dovrà
            assicurarsi al cappotto con un bottone attaccato dietro ed in corrispondenza
            della cucitura del bavero al cappotto” ed all’interno, “vista la speciale quali-
            tà”, vi doveva essere applicata la pelliccia, “separatamente o cucita all’interno
            secondo che i comandanti di reparto riterranno più conveniente economica-
            mente” in modo da poterli indossare senza la giubba, direttamente sul farsetto
            a maglia.
               Il 13 dicembre il colonnello Garioni dettava un ordine del giorno con il
            quale forniva chiarimenti in merito ad alcuni dei provvedimenti presi preceden-
            temente e dava nuove disposizioni riguardanti alcune modifiche da apportare
            alle uniformi:
               “Uso della pelliccia e trasformazione dei berretti a fetz.



            151  Sulla qualità e sull’aspetto delle pellicce lasciamo la parola a Luigi Barzini che ne parla
                a proposito della spedizione a Kalgan “Pellicce cinesi di varie fogge e di non meno vari
                colori, tutte di seta (l’esterno delle pellicce era in seta o cotone trapuntato. N.d.A.) e in
                parte ricamate che davavno a chi le portava l’aspetto di tante dame in sortie de bal”.
            152  Nel magazzino vestiario erano conservati in tutto 1060 cappotti, 807 dei quali da fan-
                teria – 20 della 2^ taglia, 277 della 3^, 310 della 4^, 160 della 5^ e 40 della 6^ - 99 per
                artiglieria – 30 della 2^ taglia e 69 della 3^ - 42 per il genio – 6 della 2^ taglia, 23 del-
                la 3^, 10 della 4^ e 3 della 6^ - e 462 per bersaglieri dei quali 30 della 2^ taglia, 382
                della 3^ e 50 della 4^.
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