Page 264 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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264 Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905
distribuiti in Italia all’ultimo contingente partito per la Cina dovevano essere
“lasciate in distribuzione alla truppa” ed essere usate a Tientsin solo duran-
te i servizi interni ripartendo le scarpe in modo tale “che possibilmente ogni
individuo abbia un paio di scarpe con uose e sottopiedi” e che in “corso di
operazioni di guerra” a secondo della stagione, la truppa doveva portare con
se “gli oggeti che secondo le prescrizioni debbono essere conservate nello zai-
no”, mentre tutti gli altri oggetti di corredo dovevano essere riposti nei sacchi
vestiario e lasciati in caserma o negli accampamenti.
Il 1° settembre il comandante delle Truppe comunicava che “S.E. il Ministro
della Guerra ha determinato che, per i militari dell’Arma di fanteria apparte-
nenti alle Regie Truppe in Cina non vengano adottate le varianti all’uniforme
prescritte dall’Atto N. 90 del Giornale Militare corrente anno. Detti militari
quindi continueranno a portare l’attuale uniforme”.
L’Atto citato dall’Ordine del giorno, datato 24 aprile 1902, riguardava le
nuove mostrine adottate per il bavero delle giubbe e dei cappotti, di colore
diverso per ognuna delle Brigate di fanteria, per la sussistenza e per la sanità,
che andavano a sostituire la mostrina di colore unico di uso comune fino a quel
momento.
A questo prima nota ne seguì un’altra il giorno 23 riguardante i distintivi
di grado e che recitava quanto segue: “in dipendenza dell’adozione dei nuo-
vi distintivi di grado da truppa avvenuta con l’Atto 94 ed in ottemperanza al
dispaccio della Circolare N. 80 del Giornale Militare corrente anno dispongo
quanto segue:
1° Che i distintivi di grado presentemente in uso ai graduati di truppa ven-
gano senza indugio, per cura dei reparti, ridotti facendo togliere completamen-
te l’intreccio in lana (fiore) rosso e pei Caporal Maggiori anche il terzo giro di
trecciuola.
2° Il detto lavoro sarà fatto eseguire valendosi dell’opera dei soldati sarti,
avendo cura che nel togliere l’intreccio facciano anche scomparire le tracce
lasciate sul panno, sottoponendo le maniche ad una forte soppressatura, me-
diante una tela bagnata da stendersi prima del panno. Il cartone occorrente
sarà distribuito per cura del comando di Presidio”. 164
L’Ordine del giorno proseguiva poi dettando una serie di norme relative
164 L’abolizione dell’intreccio a fiore sul distintivo di grado venne deciso per uniformare
“la foggia dei distintivi di grado” tra i militari in servizio permanente e quelli richia-
mati dal congedo perché in caso di mobilitazione ai sottufficiali ed ai graduati richia-
mati venivano distribuiti gli effetti di vestiario con i distintivi di grado privi delll’in-
treccio a fiore, fatto questo che veniva inteso come una discriminazione ma che era in
realtà solo una questione di praticità ed economia.

