Page 62 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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62 Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905
di marinai al comando del maggiore cavalier Luigi Agliardi.
Il 26 luglio seguente venne diramato l’ordine di servizio con il quale si stabi-
livano i giorni e gli orari delle partenze del contingente da rimpatriare: 58
- il 29 alle ore cinque e quarantotto del mattino dovevano partire da Pechino i
Bersaglieri e l’Artiglieria ed il drappello dei Reali Carabinieri con i detenuti,
che sarebbero giunti a Tientsin alle undici e venticinque per ripartire alle
undici e trentasei per Tong Ku ove sarebbero arrivati alle tredici e venti per
l’imbarco;
- il 30 alle ore otto e quarantasei del mattino doveva partire da Pechino il
personale del Comando Regie truppe, la Fanteria ed i drappelli sussistenza e
sanità per raggiungere Tientsin alle due del pomeriggio ripartendo alle due e
cinquanta per Tong Ku dove sarebbero giunti alle quattro e quaranta.
Il 31 luglio il colonnello Garioni venne avvicendato nel comando dal tenente
colonnello Salsa cav. Tommaso ed il 1° agosto lasciò Pechino per rientrare in
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Italia raggiungendo il personale del Corpo di spedizione che avendo incontrato
le stesse difficoltà occorse loro un anno prima all’atto dello sbarco, dovettero
attendere fino al 4 agosto, quando terminate le operazioni di imbarco, i due
piroscafi salparono le ancore, il “Singapore” con 22 ufficiali e 594 uomini ed il
“Washington” con 16 ufficiali e 589 uomini a bordo, giungendo il 12 settembre
58 Le truppe di fanteria distaccate al Palazzo d’Estate dovevano rientrare a Pechino il 29
di luglio ed essere alloggiate nella caserma “Umberto I” in modo da essere pronte a
partire con il treno del giorno successivo..
59 Tommaso Salsa (Treviso, 17 ottobre 1857 – Treviso, 21 settembre 1913) uscito
dall’Accademia di Modena come sottotenente a ventitré anni venne assegnato al 21º
Reggimento fanteria Brigata “Cremona”.
Dopo aver frequentato la Scuola di Guerra, operò presso lo Stato Maggiore del Regio
Esercito e dal 1891 fu in Eritrea, motivo per cui fu promosso maggiore e nominato ca-
valiere dell’Ordine Militare di Savoia.
Nel 1895 combatté in Etiopia e ottenne la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Trat-
tò la pace con il Negus in seguito alla sconfitta di Adua (1896).
Tornato in Italia, fu promosso tenente colonnello ed inviato in Cina nel 1901 dove as-
sunse il comando del Corpo d’Operazioni in Cina, succedendo al colonnello Garioni.
Tornato in patria e promosso colonnello assunse il comando del 6º Reggimento alpini,
ed in seguito, promosso maggior generale quello della Brigata di fanteria “Roma” e
poi della la 3ª Brigata alpini. Si distinse poi durante la guerra di Libia e morì in segui-
to ad un’infezione contratta in Africa.
Nel giugno del 1914 gli fu assegnata postuma la Medaglia d’Oro al Valor Militare con
la seguente motivazione: “Per aver guidato con grande capacità e con mirabile valo-
re le sue truppe alla vittoria, nei combattimenti di Kasr Ras el Leben, il 17 settembre
1912; del Bu Msafer l’ 8, 9 e 10 ottobre 1912, di Ettangi il 18 giugno 1913, di Mdauar
il 18 luglio 1913, dando prova di una forza d’animo e di una abnegazione non comu-
ni.”

