Page 59 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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La struttura organica e La Logistica dei reparti                         59

              saglieri ed un sottocapo e sette uomini dal Battaglione marinai – scelti tra “i
              più arditi e intelligenti, d’ottima condotta e che sappiano leggere e scrivere,
              possibilmente”, tutti agli ordini del tenente Chiarini coadiuvato dal sergente
              Ramponi, entrambi appartenenti al Battaglione di Fanteria.
                 La scelta del personale necessario durò l’intero mese di dicembre ed alla fine
              “a seguito di selezione del personale meno idonea” la forza del reparto si ri-
              dusse a 44 uomini tra i quali un sergente del Battaglione di Fanteria, un caporal
              maggiore del Battaglione di Bersaglieri, un sottocapo di marina, un caporale,
              un trombettiere e 15 uomini del Battaglione di Fanteria, 16 bersaglieri ed otto
              marinai.
                 Nel febbraio del 1901 la Batteria mitragliatrici – si chiamava ancora così
              malgrado fosse ormai divenuta un’unità da montagna - fu ridotta all’organico di
              sezione che comprendeva un ufficiale subalterno, un furiere, due sergenti o ca-
              poral maggiori, due caporali, un trombettiere, 38 tra appuntati, operai e soldati
              ed era equipaggiata con due pezzi da montagna con affusto completo, 82 cofani
              per munizioni, un affusto di riserva, una fucina da campo, una fucina da monta-
              gna someggiata, due cofani da sellaio, due cofani da maestranza, un cofano per
              veterinario, quattro carrette “tipo Africa” e due carrette di requisizione: pochi
              mesi dopo la Batteria “in conseguenza della sua ricostituzione, avvenuta già da
              tempo” assunse la nuova denominazione di “Batteria da Montagna”. 55
                 La pace conclusa nel mese di settembre comportò l’assegnazione all’Italia
              di una vasta zona paludosa della superficie di circa 48 ettari a Tientsin, in pra-
              tica quella già occupata dopo lo sbarco dell’agosto dell’anno precedente, che
              venne concessa in perpetuo per un affitto annuo simbolico di circa 3.000 lire
              italiane e la riduzione del contingente in merito alla quale il colonnello Garioni
              suggerì di lasciare sul posto, in aggiunta ai reparti della R. Marina, un intero
              battaglione in modo da bilanciare le nostre forze con quelle delle altre nazioni
              che sarebbero rimaste in Cina, ma la proposta venne respinta dal ministro Sal-
              vago Raggi il quale nel maggio del 1901 propose al Ministero della Guerra il
              rimpatrio dei circa 1.200 militari della classe di leva 1878 e di lasciare sul posto
              quelli della classe 1879 che erano circa 500, riducendo così il contingente a
              quattro compagnie, due di fanteria e due di bersaglieri, un plotone di esplora-
              tori, una sezione di Artiglieria e la necessaria aliquota di servizi per presidiare










              55   AUSSME, cat. E-3, Corpo di spedizione italiano in Cina, Cartella 46 (1) Ordini del
                  giorno. Registro degli ordini permanenti. Ordine del giorno del 21 febbraio 1901.
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