Page 18 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                   ro vittime di una repentina scorreria di una grossa schiera di cavalieri nemi-
                   ci, abbattutasi di sorpresa contro la fattoria detta Saladero di Galpon dove es-
                   si alloggiavano, nel cuore di una foresta. La presenza di spirito di Garibaldi,
                   il suo magnifico valore e quello dei pochi uomini che egli aveva con sé, e la
                   caratteristica sua fecondità in stratagemmi per uscire dalle più critiche situa-
                   zioni, valsero a parare in tempo e poi a stornare l’impetuosa offensiva nemi-
                   ca. Il breve sanguinoso episodio mise in luce per la prima volta le singolari
                   doti di comandante a terra che, nella persona di Garibaldi, si fondevano mi-
                   rabilmente colle già affermate sue qualità di marinaio e di audacissimo capo
                   di flottiglia navale.
                      Dopo un vano tentativo delle truppe riograndesi per riconquistare la loro
                   capitale Porto Alegre, sempre occupata dal nemico, i capi della rivolta decise-
                   ro di compiere una grossa spedizione armata nella provincia brasiliana di San-
                   ta Catarina, cioè nel distretto montuoso e boschivo che si estende a setten-
                   trione del territorio di Rio Grande do Sul, e nel quale si erano pure manife-
                   stati moti rivoluzionari da parte del partito repubblicano avverso al governo
                   del Brasile. In tal modo si sperava di prendere fra due fuochi l’esercito brasi-
                   liano che campeggiava tuttora nella regione orientale della provincia di Rio
                   Grande.
                      Anche questa volta a Garibaldi fu affidato un arduo compito marittimo;
                   quello di assecondare, mediante operazioni da mare, risalendo la costa ocea-
                   nica brasiliana, la spedizione che i Riograndesi avrebbero condotto per terra,
                   sotto il comando del loro generale Canabarro, fino alla città di Laguna, capi-
                   tale della provincia di Santa Catarina.
                      Se non che la flottiglia di Garibaldi, che ormai con le prede fatte contava
                   ben quattro lancioni armati, trovavasi tuttora nella grande laguna di los Pa-
                   tos, da dove non poteva uscire in mare aperto perché, come si è detto, l’uni-
                   ca porta della laguna sull’oceano, quella di San José do Norte, era bloccata per
                   mare e per terra dalle forze brasiliane.
                      Come fare?
                      Anche qui soccorrono l’inesauribile genialità e l’astuzia di Garibaldi.
                      Alla estremità nord orientale della grande laguna vi è un piccolo seno, nel
                   quale sbocca un fiumicello detto Capibari, risalendo il quale per ben 54 mi-
                   glia, fino oltre le sorgenti, si può scendere al lago di Tramanday, in comuni-
                   cazione a sua volta con l’oceano, per mezzo di un estuario a fondo ripido e
                   roccioso.
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