Page 21 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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LE CAMPAGNE D’AMERICA 1836 - 1848 19
loro operazioni l’importante città di Laguna, continuarono con notevoli suc-
cessi la lotta contro gli imperiali. Il generale Canabarro (molto bene seconda-
to dal suo bravo comandante d’avanguardia colonnello Texeira, per terra, e da
Garibaldi, al comando ormai di una più forte flottiglia armata, per mare)
avendo a base il porto di Laguna e per oggetto la flotta imperiale, che, vigile
e potente, incrociava lungo le coste dell’oceano, condusse le operazioni con
bella energia.
Le audaci sortite della flottiglia garibaldina provocarono infatti in quei
giorni scontri frequenti al largo del porto e sulle coste brasiliane, dai quali Ga-
ribaldi, nonostante la sensibile inferiorità di forze, seppe uscire sempre con
onore e talvolta con vantaggio, grazie alla sua sorprendente abilità manovrie-
ra e alla particolare sua attitudine ad agire sempre per sorpresa, sia nell’ingag-
giare il combattimento, sia nel sottrarvisi. Il più grave di questi scontri av-
venne dopo otto giorni di navigazione in mare aperto, all’altezza del porto di
Imbituba, a settentrione di Laguna.
Il Rio Pardo, su cui si trovavano Garibaldi e la fedele e valorosa Anita (e che
era in fondo una modesta goletta mercantile senza nessun particolare requisi-
to bellico, salvo un solo cannone da 9 del quale era armata) si scontrò con un
grosso patacho brasiliano, specie di grande goletta da guerra, a prora quadra-
ta e armato di ben 7 pezzi d’artiglieria, e che, evidentemente, intendeva rito-
gliere alla piccola nave da corsa riograndese tre sumacas catturate poco prima
e che essa portava al seguito. Garibaldi, ordinato alle sumacas di filare verso il
porto di Imbituba, accettò bravamente l’impari lotta. Il mare era molto gros-
so. Ben presto il tiro assai vicino delle artigliere del patacho, arrecò gravi dan-
ni all’alberatura e alle vele del Rio Pardo, e costrinse Garibaldi, impossibilita-
to dal mal tempo a filare su Laguna. a dirigere anch’esso verso il prossimo pic-
colo porto di Imbituba. Là giunto, e prevedendo che ben presto altre navi im-
periali sarebbero accorse per schiacciarlo, approfitta dell’esitazione del nemico
per prepararsi a ricevere degnamente il prevedibile più grosso attacco. Dispo-
ne un cannone di un’altra sua nave sul promontorio che chiudeva la baia di
Imbituba da levante e lo protegge speditamente con un parapetto gabbionato.
All’alba seguente vennero segnalati tre legni imperiali avanzati verso Imbi-
tuba. Il Rio Pardo venne allora da Garibaldi imbossato nel fondo della baia e
la pugna, molto ineguale, ebbe principio sotto il suo comando e presente al
fuoco la fedele Anita, che non aveva niente affatto obbedito all’ordine del ma-
rito di sbarcare per ripararsi.

