Page 21 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 19








                                          LE CAMPAGNE D’AMERICA 1836 - 1848                19




                      loro operazioni l’importante città di Laguna, continuarono con notevoli suc-
                      cessi la lotta contro gli imperiali. Il generale Canabarro (molto bene seconda-
                      to dal suo bravo comandante d’avanguardia colonnello Texeira, per terra, e da
                      Garibaldi, al comando ormai di una più forte flottiglia armata, per mare)
                      avendo a base il porto di Laguna e per oggetto la flotta imperiale, che, vigile
                      e potente, incrociava lungo le coste dell’oceano, condusse le operazioni con
                      bella energia.
                         Le audaci sortite della flottiglia garibaldina provocarono infatti in quei
                      giorni scontri frequenti al largo del porto e sulle coste brasiliane, dai quali Ga-
                      ribaldi, nonostante la sensibile inferiorità di forze, seppe uscire sempre con
                      onore e talvolta con vantaggio, grazie alla sua sorprendente abilità manovrie-
                      ra e alla particolare sua attitudine ad agire sempre per sorpresa, sia nell’ingag-
                      giare il combattimento, sia nel  sottrarvisi. Il più grave di questi scontri av-
                      venne dopo otto giorni di navigazione in mare aperto, all’altezza del porto di
                      Imbituba, a settentrione di Laguna.
                         Il Rio Pardo, su cui si trovavano Garibaldi e la fedele e valorosa Anita (e che
                      era in fondo una modesta goletta mercantile senza nessun particolare requisi-
                      to bellico, salvo un solo cannone da 9 del quale era armata) si scontrò con un
                      grosso patacho brasiliano, specie di grande goletta da guerra, a prora  quadra-
                      ta e armato di ben 7 pezzi d’artiglieria, e che, evidentemente, intendeva rito-
                      gliere alla piccola nave da corsa riograndese tre sumacas catturate poco prima
                      e che essa portava al seguito. Garibaldi, ordinato alle sumacas di filare verso il
                      porto di Imbituba, accettò bravamente l’impari lotta. Il mare era molto gros-
                      so. Ben presto il tiro assai vicino delle artigliere del patacho, arrecò gravi dan-
                      ni  all’alberatura e alle vele del Rio Pardo, e costrinse Garibaldi, impossibilita-
                      to dal mal tempo a filare su Laguna. a dirigere anch’esso verso il prossimo pic-
                      colo porto di Imbituba. Là giunto, e prevedendo che ben presto altre navi im-
                      periali sarebbero accorse per schiacciarlo, approfitta dell’esitazione del nemico
                      per prepararsi a ricevere degnamente il prevedibile più grosso attacco. Dispo-
                      ne un cannone di un’altra sua nave sul promontorio che chiudeva la baia di
                      Imbituba da levante e lo protegge speditamente con un parapetto gabbionato.
                         All’alba seguente vennero segnalati tre legni imperiali avanzati verso Imbi-
                      tuba. Il Rio Pardo venne allora da Garibaldi imbossato nel fondo della baia e
                      la pugna, molto ineguale, ebbe principio sotto il suo comando e presente al
                      fuoco la fedele Anita, che non aveva niente affatto obbedito all’ordine del ma-
                      rito di sbarcare per ripararsi.
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