Page 245 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 243








                                             DALLO STRETTO AL VOLTURNO                    243




                      vano a difesa, ma indusse anche i difensori di monte Caro ad arretrare, ri-
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                         L’impresa del von Mechel cominciava, dunque, con i migliori auspici, seb-
                      bene quel primo promettente successo gli fosse contristato da un luttuoso av-
                      venimento: la morte del figlio - 1° tenente von Mechel - che serviva nelle
                      truppe ai suoi ordini.
                         Tali sfavorevoli eventi dovevano evidentemente preoccupare il generale Bi-
                      xio, cui Garibaldi aveva tanto fervidamente raccomandato di far buona guar-
                      dia sulle vie che dal nord adducevano verso Caserta e Maddaloni; e però su-
                      bito dette le disposizioni occorrenti a fronteggiare la situazione, facendo oc-
                      cupare villa Gualtieri e S. Salvatore.
                         Ma se lo stesso animoso Bixio non pensava di poter riprendere il perduto,
                      il colonnello Dezza (valoroso soldato che, più tardi, nelle file dell’esercito ita-
                      liano, salì al sommo della gerarchia) mentre tratteneva il nemico incalzante,
                      decise di fare un disperato tentativo per riprendere monte Caro, attaccando
                      con la sua Brigata e coi rinforzi sollecitamente inviatigli da Bixio.
                         Senza frapporre indugio, mandò a esecuzione il temerario disegno: insie-
                      me col Menotti e col Taddei, si lanciò contro i Bavaresi e gli Svizzeri che te-
                      nevano il monte. Com’era da attendersi, accanitissima si rivelò subito la resi-
                      stenza, chè prezioso era l’acquisto per i borbonici. Ma i garibaldini non ce-
                      dettero ai primi insuccessi, rinnovarono gli assalti con crescente furore e se i
                      Bavaresi, favoriti dalle posizioni per loro natura propizie alla difesa, si batte-
                      rono con grande valore, i volontari del Dezza avevano giurato di giungere al
                      sommo. Neppure si sgomentarono quando una colonna borbonica li minac-
                      ciò seriamente sul fianco, chè bastò la riserva, opportunamente tenuta dal
                      Dezza sotto mano, per ricacciarla.
                         Infine la costanza dei nostri ebbe il meritato premio. I difensori di monte
                      Caro, numerosi e tenaci, nonostante l’appoggio della loro buona artiglieria,
                      dovettero abbandonare la posizione poco dianzi conquistata, lasciandovi i lo-
                      ro caduti, mentre vi giungevano le camicie rosse, precedute dai loro coman-
                      danti che bravamente marciavano alla riscossa, tenendo i berretti sulle punte
                      delle spade.
                         L’impresa di von Mechel era fallita: i Bavaresi discesero in folla nella valle
                      sottostante e poi dileguarono verso Dugenta. Con questa felice operazione,
                      dovuta all’iniziativa e al valore del colonnello Dezza, si chiudeva, anche all’a-
                      la destra, la battaglia del Volturno.
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