Page 243 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 241








                                             DALLO STRETTO AL VOLTURNO                    241




                      trattacco. Al centro la Brigata Milano; alla sinistra reparti della Eber, con us-
                      sari, bersaglieri e il 1° reggimento; alla destra la fanteria ungherese, la compa-
                      gnia estera e il 2 ° reggimento.
                         Rapidamente la situazione si capovolse. Assaliti alla baionetta da quelle
                      schiere esaltate dalla presenza di Garibaldi, i borbonici cominciarono a cede-
                      re terreno. L’impeto dei volontari, fino a quel momento compresso, li incal-
                      zò senza tregua. Tutti furono degni di quel giorno memorabile, ma gli Un-
                      gheresi, fanti e cavalieri, emulandosi in una nobile gara di ardimento e di de-
                      vozione, suscitarono l’ammirazione dei camerati e degli stessi avversari.
                         La decisiva puntata, inferta ai regi così vigorosamente dinanzi a S. Maria,
                      doveva necessariamente ripercuotersi nel settore di destra, dove il Medici, rac-
                      colte le Brigate Simonetta e Guastalla, lasciò le sue posizioni per gettarsi sui
                      borbonici che gli erano di fronte, ricacciandoli a furia verso i bastioni di Capua.
                         Alcuni reparti, tuttavia, strenuamente resistevano ancora colle spalle al
                      convento dei Cappuccini; ma fortemente premuti dai battaglioni Tanara, Ta-
                      sca, Cucchi, che anche il La Porta e il Corrao appoggiavano, finirono per ce-
                      dere e ritirarsi essi pure verso la fortezza.
                         Alle 6 pomeridiane il combattimento si spegneva con la stessa rapidità con
                      cui si era iniziato.
                         Circa 12 ore era durata la battaglia, sostenuta, con alterna vicenda e con pa-
                      ri valore, da borbonici e volontari e la linea garibaldina da S. Angelo a S. Ma-
                      ria era ripristinata. L’attacco frontale, disegnato dal Ritucci era completamen-
                      te fallito, cosicché fin dalle 5, Garibaldi aveva potuto telegrafare a Napoli:
                      «Vittoria su tutta la linea». Ma la vittoria della sinistra sarebbe stata sterile, se
                      anche sulla destra la giornata non si fosse chiusa con vantaggio dei volontari.
                         Vediamo come.
                         Mentre, dinanzi a Capua, 1ª e la 2ª Divisione borbonica si impegnavano
                      a fondo contro le truppe del Medici e del Milbitz, l’azione diretta contro la
                      destra e il tergo dei volontari aveva avuto pieno sviluppo e non meno dura-
                      mente si era combattuto fra monte Tifata e monte Virgo e giù, giù, fino ai
                      ponti della Valle.
                         La Brigata Sacchi e i battaglioni Ferracini e Bronzetti, da Gradillo e da Ca-
                      stelmorrone, dovevano guardare le provenienze dalle scafe di Limatola e di
                      Formicola.
                         Ora, all’albeggiare del 1° ottobre, proprio mentre cominciava la lotta a S.
                      Angelo, la colonna Perrone, forte di circa 2000 uomini, dalla scafa di Formi-
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