Page 303 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 285








                                                LA CAMPAGNA DEL 1867                      285




                      la porta e due case laterali internamente alla porta stessa.
                         Per la parte aperta della città si erano stabiliti lungo la periferia posti nu-
                      merati da ovest ad est e cioè:
                         - posto n. 1, all’osteria del Vapore dietro piazza Lambruschini:
                         1ª sezione della 5ª compagnia della legione (sottotenente Lair), batteva la
                      strada della stazione e il terreno circostante e concorreva sulla destra alla di-
                      fesa di porta Romana;
                         - posto n. 2, da 20 a 30 uomini fra gendarmi e legionari (caporale
                      Godfroy);
                         - posto n. 3, 1ª sezione della 4ª compagnia carabinieri esteri (sottotenen-
                      te Pool) aveva parte della forza in catena e guardava un sentiero praticabile
                      che valicava il burrone;
                         - posto n. 4, circa 15 uomini dei carabinieri esteri (caporale Banz): colle-
                      gava il posto n. 3 con la difesa di porta Ducale.
                         I posti nn. 1, 2 e 3 eran tra loro collegati.
                         I due pezzi d’artiglieria erano così postati: l’obice dietro porta Canonica,
                      il cannone dietro porta Palazzo.
                         Gli uomini rimasti disponibili di tutti i corpi, agli ordini del tenente Poc-
                      cioni, in riserva nel cortile del Palazzo, doppia scolta sulla torretta.
                         Sorveglianza esterna: un posto al cimitero che era a circa 700 metri dalla
                      città sulla via di Montelibretti ed un altro al convento di S. Maria.




                      IL COMBATTIMENTO DI MONTEROTONDO

                         Garibaldi aveva divisato di prendere Monterotondo con attacco di sorpre-
                      sa nella notte sul 25 (venerdì) colle colonne Valzania e Caldesi che erano a
                      Monte Maggiore.
                         Alle 21 del 24, favorite da una notte oscurissima, le due colonne si metto-
                      no in marcia per Torraccia (Torre Fiora?) e Monterotondo sotto la guida di
                      due persone pratiche dei luoghi.
                         Presso la città doveva poi trovarsi altra persona del paese per indicare il
                      punto più favorevole all’attacco; ma per il tempo piovoso, nell’oscurità della
                      notte, smarrite o fuggite le guide, perduta la direzione, i volontari vagarono
                      per molte ore per ritrovare la strada ferrata e ritornare sulla via Salaria.
                         Garibaldi decise allora di procedere all’attacco di viva forza all’alba del 25,
                      nel seguente modo.
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