Page 306 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
P. 306
impag. Libro garib CISM 19-02-2008 13:12 Pagina 288
288 IL GENERALE GIUSEPPE GARIBALDI
delle viti; l’incendio durò fin oltre alla mezzanotte. Gli assediati, impotenti a
spegnerlo per mancanza di fontane entro la città, provvedono a barricarsi
dentro l’abitato, per una estrema resistenza, all’altezza degli sbocchi delle vie
Felice (oggi Oberdan), Rasella e Ospedale; i pezzi sono ritirati nel cortile del
castello.
Analogo tentativo fatto contro porta Romana non riesce per il vivo fuoco
dei difensori.
Bruciata interamente la porta Romana, i garibaldini si spingono all’assal-
to e circa alle ore 2 del 26 i pontifici, dopo breve resistenza sulle due barrica-
te della via che sale a piazza Lambruschini, ripiegano nel castello, ove afflui-
scono pure i difensori degli altri settori, meno i dragoni e i gendarmi che si
arrendono nella loro caserma esterna al castello. Garibaldi poco prima delle
ore 4 entra in Monterotondo ponendo il quartiere generale nel caffè Frosi in
piazza Lambruschini e ordina subito che si cessi il fuoco che continuava viva-
ce da e contro il palazzo. Alle 7 si riprende l’azione; alle 9,30 il castello si ar-
rende a discrezione dopo che era stato appiccato il fuoco alla porta principa-
le e iniziato lo scavo di una mina.
Garibaldi concede che gli ufficiali conservino le armi, accorda la paga ai
gregari e doppio soldo agli ufficiali; tutti sono dichiarati prigionieri di guer-
ra. Riuniti nel Duomo e poi scortati dal maggiore Marani fino a Corese, fu-
rono quivi consegnati alle truppe italiane al confine. Proseguirono poi per il
Varignano (Spezia).
Mentre Garibaldi prende possesso del castello, giunge avviso che una co-
lonna di truppe pontificie marcia da Roma su Monterotondo.
Era la 7 compagnia della legione d’Antibo (circa 85 uomini) comandata
a
dal capitano Levesque-Durostu, la quale era partita da Roma alle ore 1,30 del
26. Uscita da porta Pia, dopo il ponte Nomentano aveva appoggiato a sini-
stra fino a raggiungere la Salaria, ma giunta, circa le 5, tra la Marcigliana e For-
no Nuovo, saputo da un gendarme essere questa località occupata dai garibal-
dini, piega a destra e condotta da una guida paesana, per monte di Massa,
passato il rio della Casetta, per fosso del Pozzo, sale a S. Luigi circa alle ore 9,
al momento della resa del castello.
Sono segnalati; il capitano Durostu, ignorando la presa di Monterotondo,
vuol spingersi ancora avanti verso villa Riva, ma, scontratosi coi volontari del-
la colonna Valzania e fatto bersaglio dalle mura, è respinto e costretto a rifa-
re la via percorsa e ritornare a Roma con qualche ferito, lasciando alcuni pri-