Page 301 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 283








                                                LA CAMPAGNA DEL 1867                      283




                         Fin dal 22 Garibaldi aveva dato ordini per la radunata dei volontari fra
                      Monte Maggiore e Corese; tutte le colonne garibaldine del centro: Valzania,
                      Caldesi, Salomone, Mosto, Frigyesy, vengono a concentrarvisi da Scandriglia,
                      Terni, Narni, Rieti ecc; Fabrizi ne fa ammontare la forza complessiva a circa
                      14.000 uomini.
                         Il Vitali osserva che dovevano essere molti di più, e li stima oltre 16.000.
                         Certo è che le diserzioni e l’indisciplina di quelle truppe ne diminuirono
                      di molto, e rapidamente, il numero: a Monterotondo il giorno 25 erano
                      8.000. E forse tanti erano anche il 23 e 24 o poco più, mentre molti erano
                      ancora in via di raggiungere.
                         Menotti il 20 è a Percile col colonnello Salomone ed il 21 vi è raggiunto
                      da Frigyesy con circa 2.000 volontari. Il 22 torna a Scandriglia, vi riordina i
                      suoi ed il 23 marcia su Montelibretti ed accampa a casa Falconieri tra Mon-
                      telibretti e Monte Maggiore; il 24 procede verso Monterotondo fino alla sta-
                      zione che era stata occupata la sera precedente da un reparto della colonna
                      Caldesi che aveva interrotto il telegrafo e la ferrovia con Roma ed aveva fatto
                      prigionieri 2 telegrafisti e 4 soldati; uno solo, tale Bufile, era riuscito a fuggi-
                      re e a portarne la notizia a Monterotondo.
                         Il giorno 2, in risposta all’annunzio di prossima offensiva garibaldina, il
                      presidio pontificio di Monterotondo riceve ordine dal gen. Kanzler, coman-
                      dante in capo e pro-ministro delle armi pontificio, di resistervi ad oltranza se
                      attaccato dai garibaldini, mantenendovisi fino a nuovo ordine; cedere invece
                      se attaccato dai regolari italiani e ripiegare su Roma.
                         La guarnigione si componeva delle seguenti truppe:
                         2 e 5 compagnia della legione d’Antibo: 159 uomini;
                              a
                          a
                         4 compagnia carabinieri esteri: 85 uomini;
                          a
                         1 plotone dragoni (sottotenente Venieri): 26 cavalieri;
                         1 sezione d’artiglieria (2 pezzi: un obice da 15 e un cannone da 8) (tenen-
                      te Bernard de Quatrebarbes): 32 uomini;
                         1 drappello gendarmi (tenente Poccioni): 21 uomini;
                         in totale 323 uomini (circa 370 secondo Kanzler e 336 secondo Vitali).
                         Comandante della guarnigione, il capitano Robert Costes della legione
                      d’Antibo (5ª compagnia).
                         Comandante della piazza, il capitano Federer della 4ª compagnia carabi-
                      nieri esteri, col sottotenente Ringard quale aiutante di piazza.
                         Non è quindi storicamente esatto l’accenno fatto agli zuavi nella lapide
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