Page 305 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 287








                                                LA CAMPAGNA DEL 1867                      287




                      dette «a far più rumore acconce che ruina» tanto che in seguito non le vedia-
                      mo più adoperate e forse non lo furono neppure negli attacchi del 25; alme-
                      no non risulta che lo fossero.
                         Garibaldi, avvertito della resistenza incontrata, sale per la strada della sta-
                      zione e va a porsi a circa mezzo chilometro da Monterotondo sulla collinetta a
                      nord di S. Anna, circa 200 metri a ponente della cappelletta di S. Luigi. Racco-
                      manda di non esporsi inutilmente e dispone per i rinforzi. Sono circa le ore 9.
                         Secondo gli ordini di Garibaldi, Menotti e Salomone ripetono l’attacco
                      contro porta Romana, ma senza miglior successo. Frigyesy e Mosto occupa-
                      no il cimitero, la Madonna di Loreto, i Cappuccini, il vicino casino dei Cro-
                      ciferi (oggi Cecconi) e il colle S. Matteo (villa Amicizia, oggi Moretti), cir-
                      condando così quasi completamente Monterotondo.
                         Dal colle S. Matteo parte un nuovo attacco contro l’ospedale e casa Laz-
                      zari, ma è respinto dal sottotenente Pool e dal cannone di Quatrebarbes.
                         Inutilizzato l’obice, il Quatrebarbes trasporta il cannone a porta Canoni-
                      ca donde batte i piazzali di S. Rocco e S. Maria, poi torna a porta Ducale, e
                      successivamente, si sposta al giardino Lazzari a coadiuvare i carabinieri del
                      sottotenente Pool a respingere un secondo attacco dal colle di S. Matteo.
                         Alle ore 12 circa, colpito da proiettile di cannone, muore presso la Madon-
                      na di Loreto, il garibaldino maggiore Fabio Giovagnoli, nativo di Montero-
                      tondo.
                         Anche il tenente Quatrebarbes, poco dopo mezzogiorno, viene gravemen-
                      te ferito fuori porta Canonica. Il pezzo viene spostato alla salita dei Leoni al
                      di sopra della piazza della Chiesa donde dominando le mura può battere S.
                      Maria e la Madonna di Loreto ma non il piazzale di S. Rocco.
                         Sono circa le 14, Garibaldi si porta a S. Maria.
                         Circa le ore 15, si ha un terzo attacco sul fronte nord che pure fallisce. Mo-
                      sto ed il maggiore Martinelli sono feriti. Sull’imbrunire il combattimento ral-
                      lenta e si ha una specie di tregua per raccogliere i feriti.
                         Verso le 16 fallisce pure un terzo attacco dal colle di S. Matteo contro il
                      posto n. 3 efficacemente coadiuvato dal pronto accorrere del cannone nel
                      giardino di casa Lazzari donde agiva attraverso un foro praticato nel muro di
                      cinta.
                         A sera, verso le 20, s’inizia un quarto attacco. Si da fuoco alla porta Ro-
                      mana spingendovi sotto - per opera del tenente Fratelli - un carro di legna co-
                      sparsa con dello zolfo trovato nei cascinali viciniori residuato delle zolfatura
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