Page 299 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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LUIGI CICCONETTI *
LA CAMPAGNA DEL 1867
IL PIANO DI OPERAZIONI
Il primitivo progetto di Garibaldi era d’invadere gli Stati Pontifici dal Vi-
terbese, ma quel progetto non ebbe seguito. Forse Garibaldi vi rinunziò do-
po l’arresto di Sinalunga, che intralciò sensibilmente la sua azione di coman-
do. Comunque, in effetti, mentre l’Acerbi da nord ed il Nicotera da sud in-
vadevano il territorio pontificio con piccoli nuclei, egli decise di operare col
grosso per la sinistra del Tevere, dove il confine era più prossimo a Roma e
più facile l’attacco alla città. Così le operazioni di Acerbi nel Viterbese e di
Nicotera nella provincia di Frosinone dovevano servire come diversioni alle
ali, mentre la colonna principale, sotto il comando diretto di Garibaldi, da
Passo Corese doveva puntare direttamente su Roma per la via Salaria.
Il piano molto semplice nella sua limpida concezione si adattava bene al-
lo spirito ed alle condizioni speciali delle truppe garibaldine: sebbene anima-
te da grande amor di patria e spirito di sacrificio, esse erano formate da ele-
menti di diverso valore morale, non bene amalgamati, comandate da ufficia-
li non tutti di sufficiente cultura ed abilità professionale, influenzate più spes-
so da spirito demagogico che dominate da disciplina militare, mal vestite,
male armate, con servizi logistici improvvisati e deficienti.
* Luigi Cicconetti (Poggio Mirteto, 1868 - ivi, 1945) uscito sottotenente di fanteria dalla Scuola
Militare nel 1889, frequentò la Scuola di guerra e fu insegnante di storia militare nei corsi allievi uffi-
ciali di complemento. Durante la campagna di Libia si distinse nel combattimento di Assaba, meritan-
do una prima medaglia d'argento al V.M. Una seconda gli fu conferita per il comportamento durante
la prima guerra mondiale, nel corso della quale ebbe compiti sia di S.M. sia di comando. Nel 1917,
comandante della Brigata Lario, ebbe la promozione a maggior generale per merito di guerra.
Comandò poi la 61ª e la 57ª Divisione e fu capo di Stato Maggiore dell'8ª Armata, guadagnando la
croce di ufficiale dell'O.M.S. Dopo la fine della guerra tenne il comando di grandi unità in madrepa-
tria e in Libia, conseguendo la promozione a generale di Corpo d'armata. Per i suoi meriti militari fu
nominato nel 1933 Senatore del Regno. Scrisse alcuni saggi di storia risorgimentale e l'apprezzato volu-
me Roma o Morte. Gli avvenimenti nello Stato pontificio nell'anno 1867, Milano, 1934.