Page 311 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 293








                                                LA CAMPAGNA DEL 1867                      293




                         - la stazione della ferrovia fortemente occupata, avamposti sulla Salaria, a
                      Forno Nuovo e S.Colomba;
                         - 1 battaglione a Mentana, II (Ciotti) della colonna Salomone (dal 26);
                         - 1 battaglione sulla strada di Tivoli fra monte Porci e monte Lupari, XVII.
                      (Rambosio);
                         - 1 battaglione a Montecelio, XV (Vannutelli);
                         - 1 battaglione a S. Angelo Romano, XVI (Buzzi), che coi due precedenti
                      costituiva la colonna Paggi;
                         - il resto a Monterotondo e dintorni.
                         Attivo servizio di esplorazione - compatibilmente con la scarsezza di uffi-
                      ciali e guide a cavallo - con ricognizioni di giorno e di notte verso Roma sul-
                      le vie Salaria e Nomentana.
                         Il colonnello Pianciani è a Tivoli dal 29, con un migliaio di uomini com-
                      preso il XIV battaglione (Marini) della colonna Salomone.
                         La ritirata ha scoraggiato assai quelle giovani ed impressionabili truppe, la
                      notizia pervenuta dello sbarco dei Francesi a Civitavecchia persuade molti che
                      sia inutile continuare in un’impresa ormai divenuta di impossibile riuscita.
                      Crescono le diserzioni, avvengono disordini. Menotti - asserisce fra altri il Vi-
                      tali - fa disarmare e rinviare 500 volontari. Altri però ne giungono lo stesso
                      giorno (l’avvocato capitano Semenza con 200 uomini), ma la depressione
                      morale continua e si accentua. Si da ordine ripetutamente a Nicotera di por-
                      tarsi a Tivoli e ad Acerbi di riunirsi alla colonna principale abbandonando il
                      Viterbese e passando sulla sinistra del Tevere.
                         Accresce lo scoraggiamene il contegno del Gabinetto di Firenze divenuto
                      ora, col Menabrea, decisamente ostile ai volontari; il comitato centrale di Fi-
                      renze è sciolto il 31 ottobre; i rifornimenti diventano difficili: il 2 novembre
                      a Passo Corese si impedisce il transito a un parco di buoi che va disperso; nel-
                      lo stesso giorno in quella stazione s’incendia un carro di munizioni; l’uso del-
                      la ferrovia è permesso soltanto ai feriti. Il gen. Ricotti, che comandava le trup-
                      pe italiane al confine romano, riceve l’ordine di «agire eventualmente d’accor-
                      do con le truppe francesi».



                      L’INTERVENTO FRANCESE


                         Fin dal primo delinearsi della probabilità di una invasione dello Stato da
                      parte dei garibaldini, il governo pontificio aveva avviato trattative per un in-
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