Page 312 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                   tervento francese e dato disposizioni perché a Civitavecchia si preparasse ogni
                   cosa per facilitare lo sbarco dei Francesi.
                      Intanto, con saggio consiglio, il comando delle truppe pontificie aveva con-
                   centrato le sue forze in Roma ed in Civitavecchia e fatto interrompere in vari
                   tratti la ferrovia litoranea verso Orbetello e quelle per Napoli verso Isoletta.
                      Ne profittarono i garibadini per occupare Viterbo ed i reparti dell’esercito
                   regolare, che occuparono Acquapendente, Civita Castellana e Frosinone.
                      Il 29 ottobre si iniziò a Civitavecchia lo sbarco del corpo di spedizione
                   francese. Il 1° di novembre tutta la la Divisone è riunita in Roma; il movi-
                   mento ferroviario della 2 Divisione è in atto.
                                          a
                      L’intervento francese veniva a cambiare totalmente la situazione; ad ope-
                   razioni campali non era più nemmeno il caso di pensare contro il formidabi-
                   le contingente franco-pontificio.
                      D’altra parte, se la popolazione di Roma rimaneva indifferente, né altri-
                   menti poteva fare contro il grosso presidio, a Garibaldi non rimanevano che
                   due partiti cui appigliarsi:
                      - sciogliere il corpo dei volontari e rimandare l’impresa ad epoca migliore;
                      - temporeggiare mantenendo viva l’insurrezione del territorio.
                      Dopo qualche esitazione, il duce dei Mille si decide per quest’ultimo par-
                   tito e stabilisce di concentrare le sue forze a Tivoli, dove secondo gli ordini
                   impartiti troverà anche Nicotera; Acerbi raggiungerà con itinerario indicato-
                   gli. A Tivoli si poteva restare in attesa di qualche favorevole cambiamento del-
                   la situazione, in buona posizione difensiva, con spalle appoggiate agli Appen-
                   nini - facili sbocchi per la manovra - e via aperta per l’Abruzzo e sempre a por-
                   tata di Roma.
                      In conseguenza di tale decisione i feriti garibaldini di Monterotondo nel-
                   la giornata del 2 sono sgombrati per Passo Corese entro i confini del Regno;
                   Nicotera ebbe reiterato l’ordine di portarsi a Tivoli.
                      Ci potremmo chiedere se a Garibaldi non sarebbe convenuto meglio, an-
                   ziché spostarsi a Tivoli, portarsi con tutte le sue forze sulla destra del Tevere
                   e campeggiare a guerriglia nel Viterbese riunendosi con Acerbi e facendovisi,
                   possibilmente, raggiungere da Nicotera.
                      Militarmente parlando, il terreno pontificio, sulla destra del Tevere, pre-
                   senta all’incirca le stesse caratteristiche di quello sulla sinistra, ma, nei riguar-
                   di politici, la situazione sarebbe stata per Garibaldi assai diversa a seconda che
                   egli si fosse soffermato nel Viterbese o sulla sinistra del fiume. Nel primo ca-
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