Page 316 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                      «Una retroguardia pure molto importante con rispettive guide, indietro a
                   considerevole distanza, per avvisare di qualunque cosa utile.
                      «Questa retroguardia non deve lasciare dietro di sé un solo individuo del-
                   le colonne, ed un solo carro o bagaglio.
                      «L’artiglieria e munizioni marceranno nel centro delle colonne.
                      «I bagagli, viveri etc, potranno marciare in testa ed in coda delle rispettive
                   colonne.
                      «Si raccomanda ai comandanti le colonne il buon ordine, che col valore
                   dei nostri soldati, deve acquistarci la stima delle popolazioni.
                      «Monterotondo 2 novembre 1867
                                                                 G. Garibaldi».
                      «Il Capo di S.M. - N. Fabrizi».


                      La situazione della forza del corpo di Menotti al mattino del 3 dava pre-
                   senti circa 6.500 uomini. Di questi erano lontani da Mentana oltre la colon-
                   na Paggi (900 uomini) suddivisa fra Montecelio, S. Angelo e Palombara, il
                   XIV battaglione (Marini) della colonna Salomone che era a Tivoli col colon-
                   nello Pianciani (300 uomini) e le due compagnie volanti della colonna del
                   maggiore Andreuzzi (200 uomini) che erano a Castelnuovo di Porto, sulla de-
                   stra del Tevere.
                      Totale assenti 1.400 uomini circa: rimanevano disponibili presso Garibal-
                   di 5.100 uomini dei quali però 377 (XX battaglione Bernini, della colonna
                   Elia) dovevano rimanere, e rimasero, a Monterotondo per il servizio della
                   piazza. Quindi effettivamente erano presenti nella formazione di marcia cir-
                   ca 4.700 uomini.
                      Forse queste cifre non sono esattissime, ma se pur vogliono credersi volu-
                   tamente diminuiti gli effettivi garibaldini, si tenga presente che le diserzioni
                   continuavano sempre e numerose, tanto che il Barrili assicura che alle 14 del
                   3 i granatieri a Passo Corese avevano disarmato già 2.000 volontari che rien-
                   travano entro il confine del Regno. Questi evidentemente non erano reduci
                   dal combattimento, perché da Mentana a Passo Corese corrono 14 km. in li-
                   nea d’aria, mentre l’azione non incominicò che alle 12,30 circa.
                      Tra le 11,30 e le 12, tardando la colonna a mettersi in marcia, Garibaldi
                   ordina la partenza immediata; la distanza dall’avanguardia si prenderà per via.
                   Egli si porta in testa al grosso percorrendo al galoppo le file dei volontari, co-
                   sa insolita in lui, e che forse sta a dimostrare la sua impazienza.
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