Page 327 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 309








                                                LA CAMPAGNA DEL 1867                      309




                      tarli sulle posizioni. Ordinata la ritirata su Monterotondo egli la dirige perso-
                      nalmente insieme al generale Lante di Montefeltro della Rovere, che aveva as-
                      sunto il comando della retroguardia fin dal principio del combattimento.
                         In seguito egli condusse di persona il contrattacco di due compagnie ver-
                      so casa Manzi per arrestare l’avanzata del Frémont ottenendo l’intento; infi-
                      ne, sul tardi, si ridusse sulla torre del palazzo Piombino in Monterotondo do-
                      ve restò fino a notte, quando montò a cavallo e si diresse a Passo Corese.
                         Verso notte dunque i franco-pontifici si erano fermati, riordinandosi e cir-
                      condando l’abitato di Mentana: i Francesi in prima linea, i pontifici dietro.
                         Il tempo che nel pomeriggio si era rasserenato, a notte torna a minacciare
                      pioggia.
                         Il quartiere generale franco-pontificio è a casa Santucci; le ambulanze al
                      Romitorio, a casa Santucci e al Conventino. Lo sgombro dei feriti su Roma
                      s’inizia la sera stessa circa alle ore 18.
                         Secondo Fabrizi ai garibaldini in Monterotondo difettavano le munizioni;
                      ma anche ne avessero avute, nelle condizioni in cui erano, mancato l’obietti-
                      vo di Roma, respinti a Mentana, a che scopo continuare in una lotta inegua-
                      le, senza speranza? Garibaldi che pure ignora che Mentana resiste ancora, vor-
                      rebbe, come si disse, prolungare la resistenza in Monterotondo e da qualche
                      disposizione in tal senso, ma dissuaso dai suoi, decide la ritirata verso Passo
                      Corese per rientrare nei confini del Regno e desistere dalla fallita impresa;
                      verso le 20 incomincia il movimento di ritirata da Monterotondo. A Passo
                      Corese si accampa ancora sul territorio pontificio ma l’Eroe, come disse egli
                      stesso, è ferito al cuore!.
                         Nelle prime ore del mattino del 4, il colonnello Frémont col 1° di linea ed
                      il II battaglione cacciatori entra in Monterotondo bene accolto dalla popola-
                      zione; il paese aveva sofferto per l’attacco e per la permanenza dei garibaldini
                      e premeva gli animi l’incubo di un nuovo assalto da parte dei franco-pontifici.
                         I garibaldini rimasti in Mentana erano circa 500. Ne aveva assunto il co-
                      mando il capitano Luigi Maggiolo comandante del V battaglione (colonna
                      Frigyesy). Completate le barricate a tutte le uscite, fu inviato il sottotenente
                      De Aprà a riconoscere se la strada di Monterotondo fosse libera; urtò nel ne-
                      mico; allora il Maggiolo, lasciate alcune case occupate e le barricate guarnite,
                      si ritirò nel castello; se le barricate fossero attaccate, tutti dovevano concen-
                      trarsi nel castello.
                         Il Maggiolo la mattina del 4 manda parlamentari al quartier generale av-
                      versario a casa Santucci per trattare la resa. Chiedono i garibaldini poter usci-
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